IL MOTIVO
Secondo l’aggressore il collega avrebbe dovuto velocizzare il lavoro, mentre per il ferito i tempi sarebbero stati quelli regolari. «Così non va bene – lo avrebbe ripreso più volte – non ti sai organizzare». L’altro panettiere però non voleva saperne di accettare consigli. «Tu non sei il titolare - avrebbe risposto - se non ti sta ben come lavoro non è un problema mio» e avrebbe poi fatto spallucce, continuando a gestire gli impasti a modo suo. Sarebbe stato a quel punto che il fornaio più anziano non ci avrebbe visto più. Avrebbe allungato la mano e afferrato un taglierino di quelli utilizzati nei panifici per tagliare gli impasti e si sarebbe scagliato contro il collega colpendolo profondamente all’avambraccio destro.
LE ACCUSE
Quando il ferito si è presentato in caserma con l’arto gocciolante di sangue e ha raccontato l’episodio, i carabinieri si sono messi immediatamente a caccia dell’aggressore, riuscendo a rintracciarlo poco dopo e trovando anche il coltellino.
Per lui è scattata una denuncia a piede libero con l’ipotesi di lesioni personali aggravate. I condomini del palazzo dove si trova il panificio hanno raccontato di aver sentito discutere all’interno del locale «ma mai ci saremmo aspettati che potesse succedere qualcosa del genere – dicono – questo è uno dei forni migliori di Pomezia, molto rinomato. Non è mai accaduto nulla, uno staff tranquillo. Noi abitiamo sopra e non hanno mai dato problemi. Gli stessi dipendenti sono sempre molto gentili e tranquilli. Sicuramente non è un’attività semplice quella del fornaio. Richiede moti sacrifici e fatica fisica. Forse a causa dello stress, di qualche problema personale, una semplice discussione è degenerata per fortuna senza conseguenze peggiori o addirittura tragiche. Anche i titolari erano sconvolti».
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