Caso Orlandi, aperti anche gli ossari del cimitero teutonico

Caso Orlandi, aperti anche gli ossari del cimitero teutonico
di Franca Giansoldati
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Sabato 20 Luglio 2019, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 17:09

Per la seconda volta nell'arco di una settimana, una piccola folla composta da avvocati, periti, sampietrini, monsignori, si è sistemata a ferro di cavallo osservando gli operai del Vaticano che iniziavano ad aprire i due ossari ritrovati a poca distanza dalle due tombe dove la famiglia Orlandi pensava fosse sepolta Emanuela, la ragazzina cittadina vaticana, scomparsa misteriosamente nel 1983. Le operazioni sono iniziate puntuali alle ore 9 come è stato stabilito nel decreto del Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano. La scorsa settimana le operazioni di apertura delle tombe della Principessa Sophie von Hohenlohe e della Principessa Carlotta Federica di Mecklenburgo non avevano fatto ritrovare nulla, probabilmente per una serie di lavori fatti nei decenni passati, con conseguente traslazione dei resti delle principesse negli ossari.

I resti sono stati analizzati e studiati in loco dal professor Giovanni Arcudi e dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi – secondo protocolli riconosciuti a livello internazionale.

Non è possibile prevedere, al momento, i tempi di durata per concludere tali operazioni al fine di completare l’analisi morfologica dei resti ritrovati negli ossari.

Il Vaticano con questa nuova attività peritale - dopo le operazioni dell’11 luglio scorso - ribadisce ancora una volta la disponibilità della Santa Sede verso la Famiglia Orlandi. Disponibilità dimostrata, fin dall’inizio, nell’accogliere la richiesta di verifiche nel Campo Santo Teutonico pur sulla base di una mera segnalazione anonima contenuta in un documento arrivato al fratello di Emanuela Pietro ma mai consegnato – per una verifica – alle autorità vaticane.

 

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