Autonomia, Zaia: «Basito davanti a ennesimo rinvio»

Autonomia, Zaia: «Basito davanti a ennesimo rinvio»
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Venerdì 19 Luglio 2019, 17:38
È polemica sul vertice sull'autonomia a Palazzo Chigi, il cui seguito è stato rinviato a lunedì. «Resto basito davanti all'ennesimo rinvio. Pensavo che il Presidente del Consiglio fosse così autorevole da chiudere la partita, ma non ho ancora ben capito se l'autorevolezza serva a chiudere o invece a prolungare indefinitamente l'approvazione dell'intesa sull' autonomia differenziata». Lo afferma il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Noi veneti - aggiunge Zaia - ne abbiamo le tasche piene di tutta questa storia».

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«Sono trascorsi 636 giorni dal referendum - ricorda Zaia - più di un anno dalla formazione di questo governo, ricordo che non c'è neppure l'alibi di dire che le Regioni non abbiano fatto il lavoro che spettava loro. Di fronte a tutto questo non posso non affermare che questa è una autentica presa in giro e che Conte non può prestarsi a procrastinare ancora. Siamo stanchi anche - sottolinea il governatore veneto - di sentire dire a Conte che lui sarà il garante dell'unità nazionale, un refrain ormai stucchevole». Zaia ribadisce inoltre che «se sono davvero convinti che tutto quel che facciamo è contro l'unità del Paese, vadano in Parlamento e modifichino la Costituzione.
Siamo in un Paese in cui per alcuni applicare l'articolo 116 terzo comma della Carta costituzionale, la legge fondamentale dello Stato, significa minare le basi della Repubblica. Ô allucinante! Non siamo più disposti ad aspettare, vediamo dichiarazioni che non c'entrano nulla con l'intesa sull' autonomia. A nome dei 2 milioni 328 mila veneti che hanno votato per il si all' autonomia dico che siamo stanchi, stanchissimi. La misura è colma», conclude.
 
 


«Le parole del Presidente Conte lasciano esterrefatti: l'azione di governo è innegabilmente frenata da incomprensibili 'nò e continui pareri ostativi». Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. «Difficile comprendere, dunque, le ragioni della soddisfazione del Presidente del consiglio, soprattutto nei confronti di alcuni ministri che bloccano vitali opere». «Non saremo disponibili a farci corresponsabili di chi non ha a cuore gli interessi delle imprese e della nostra economia».
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