L'ultima e disincantata opera di Verdi, composta sul finire del XIX secolo, è da più di un decennio laboratorio di riflessione sulla storia e la corruzione degli ideali secondo Mario Martone. Ma se nella versione del 2008 per il Teatro degli Champs Elysées prevaleva un ragionamento sulla metafora post-risorgimentale di questa rilettura shakespeariana a firma di Arrigo Boito, dieci anni dopo l'allestimento si aggiorna e il motto finale del giullare Falstaff, «nel mondo tutto è burla», suona sinistro presagio per la scena del presente. «Siamo molto felici che Mario Martone sia con noi in questa serata - dice il direttore di Casa del Cinema, Giorgio Gosetti - perché la sua costante capacità di ragionare da artista sui linguaggi paralleli del cinema, del teatro e della musica ne fa da sempre un punto di riferimento per pubblici diversi che amiamo mettere in rapporto tra loro».
Dopo Martone saranno molti e popolari i protagonisti delle serate dedicate al Film Opera: da Emma Dante (grazie al Teatro dell'Opera di Roma) a Joseph Losey, da Francesco Rosi a Kenneth Branagh.
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