Fed verso il taglio dei tassi, ma le prospettive dell'economia restano positive

Fed verso il taglio dei tassi, ma le prospettive dell'economia restano positive
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Mercoledì 17 Luglio 2019, 20:45 - Ultimo aggiornamento: 22:50
La ripresa americana procede e l'outlook è positivo, con la crescita prevista continuare nei prossimi mesi. L'incognita degli scambi commerciali però continua ad aleggiare: nonostante la tregua raggiunta fra Stati Uniti e Cina, un accordo in grado di scongiurare una guerra a tutto campo non sembra a portata di mano e questo agita le aziende. È la fotografia scattata dal Beige Book della Fed, il rapporto sullo stato dell'economia che farà da base alle
decisioni di politica monetaria della prossima riunione del 30 e 31 luglio. «L'outlook è generalmente positivo per i prossimi mesi, con le attese di una crescita modesta nonostante i timori sull'impatto negativo che potrebbero avere le incertezze» sugli scambi commerciali, afferma la Fed.

Il quadro positivo tratteggiato sembra scontrarsi con l'attesa di un taglio dei tassi di interesse di un quarto di
punto alla fine del mese. Un'ipotesi su cui gli analisti e Wall Street scommettono, anche se non tutti sono d'accordo. Alcuni osservatori ritengono infatti che a fronte di una congiuntura ancora solida come quella attuale, almeno per gli Stati Uniti, giustificare una riduzione del costo del denaro è difficile per la Fed. «Non sembra corretto un taglio data la solidità dei dati congiunturali» affermano alcuni analisti. Le banche centrali difficilmente allentano la loro politica monetaria quando ci sono pochi segnali di recessione, preferendo di solito sparare i colpi a loro disposizione quando le indicazioni su un rallentamento sono chiare. Ma per la politica monetaria quelli attuali non sono «tempi normali», e questo anche perché c'è Donald Trump alla Casa Bianca.

Il presidente americano non perde occasione per fare pressing sulla Fed affinché tagli i tassi di interesse seguendo l'esempio dell'Europa e della Cina. Attaccato quasi quotidianamente da Trump, il presidente della Fed Jerome Powell ha ribadito nelle ultime ore che la banca centrale agirà come appropriato a sostegno dell'economia, spiegando come fra molti membri della Fed si è rafforzata la convinzione della necessità di una politica monetaria più accomodante. E questo per un mix di fattori soprattutto esterni all'economia statunitense, ad eccezione del tetto del debito. Fra i nodi citati da Powell c'è la Brexit, il rallentamento dell'economia mondiale e le tensioni commerciali.

Wall Street non batte ciglio davanti al Beige Book positivo, tutta concentrata sulla stagione delle trimestrali e convinta che la Fed, come accaduto in passato, interverrà in suo salvataggio.

 
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