Le conseguenze, per Assarmatori, hanno accentuato le distorsioni di trattamento a favore dei Paesi del Nord Europa con l'Unione Europa che eroga finanziamenti predominanti alle compagnie che collegano i porti del Mar del Nord e del Baltico ma non riconosce un trattamento analogo all'Italia, nè per i collegamenti marittimi nazionali né su quelli con Paesi mediterranei extra UE. Il cambio di rotta rappresenta un'emergenza alla quale la Commissione UE non potrà sottrarsi, e ci si auspica la scelta di un italiano per il ruolo di Commissario Europeo ai Trasporti.
Importante anche un altra motivazione per un'inversione di rotta: la Silk & Road Initiative, ovvero la Via della Seta lanciata dalla Cina, rappresenta un'opportunità unica per spostare verso sud l'asse degli scambi in Europa, rilanciando i porti italiani. Importante, per Messina, che l'Italia possa imporre una "via italiana a questo progetto".
Il Presidente afferma che "la Cina è un'opportunità, qui in Europa vigono le regole dell'economia di mercato, il Governo nazionale e le Istituzioni Europee devono esercitare le loro prerogative per proteggere gli operatori già attivi in questo mercato". "Bisogna promuovere - contrinua Messina - un tavolo permanente politica-industria-shipping che indichi le regole del gioco nel quadrante dei trasporti e delle infrastrutture". "C'è bisogno che il Governo - conclude il Presidente di Assarmatori- tracci un'efficiente e armonizzata "via italiana" alla Via della Seta. Da quel tavolo, in tempi strettissimi, dovranno uscire indicazioni di priorità sulle infrastrutture funzionali, sui tempi della loro realizzazione, ma anche sulle politiche commerciali e fiscali che l'Italia intende adottare".
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