Salvini: «I neonazi volevano uccidere me». Digos e Procura: nessun riscontro

Salvini: «I neonazi volevano uccidere me». Digos e Procura: nessun riscontro
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Martedì 16 Luglio 2019, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 19:02

Il missile Matra e le armi sequestrati ieri a un gruppo neonazista filoucraino a Torino nell'ambito di un'indagine sulla preparazione di un attentato contro il ministro Matteo Salvini. Lo ha svelato oggi a Genova lo stesso vicepremier. «L'ho segnalata io. Era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno. I servizi segreti parlavano di un gruppo ucraino che attentava alla mia vita. Sono contento sia servito a scoprire l'arsenale di qualche demente».

«Penso di non aver mai fatto niente di male agli ucraini - ha detto ancora Salvini - ma abbiamo inoltrato la segnalazione e non era un mitomane. Non conosco filonazisti. E sono contento quando beccano filo-nazisti, filo-comunisti o filo chiunque».

Fu un ex agente del Kgb a segnalare l'esistenza di un progetto di un attentato a Matteo Salvini da parte di ultranazionalisti ucraini. A svolgere le indagini furono la Digos e la procura di Torino e, secondo quanto viene riferito, non furono trovati riscontri. Il monitoraggio di 5 italiani, ex miliziani considerati vicini al Battaglione Azov, portò alla scoperta del tentativo di vendita di un missile aria-aria Matra.
 

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