A Pizzi, per celebrarne i quasi 70 anni di carriera, sono stati affidati anche regia, scene e costumi della rarissima “Ecuba” di Manfroce, in scena il 30 luglio e il 4 agosto. Tra i più alti esempi di opera buffa italiana, il dramma giocoso in due atti di Cimarosa, è proposto a Martina Franca nell’edizione critica a cura di Franco Donatoni, edita da Casa Ricordi, su libretto di Giovanni Bertati, nella versione rielaborata da Michele Spotti, Pier Luigi Pizzi e Carmen Santoro.
La direzione dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, che inaugura quest’anno una nuova collaborazione con il Festival martinese, è affidata alla bacchetta di un giovane direttore in rapida ascesa come Michele Spotti, classe 1993. Il cast è composto da Marco Filippo Romano (Signor Geronimo), uno dei baritoni buffi di maggior talento oggi, già protagonista nel 2018 di “Figaro su, Figaro giù…!” (libera rivisitazione del “Barbiere di Siviglia” con la partecipazione straordinaria di Elio), Vittorio Prato (Conte Robinson), altro baritono di comprovata esperienza belcantista, e da giovani di straordinario valore, sia vocale sia teatrale, come Maria Laura Iacobellis (Elisetta), Benedetta Torre (Carolina), Ana Victoria Pitts (Fidalma) e Alasdair Kent (Paolino).
La cornice creata da Pizzi sarà quella di una raffinata commedia di ambientazione sofisticata: in scena è riprodotto un appartamento arredato con preziose opere d’arte contemporanea, e i protagonisti indossano abiti eleganti e alla moda, selezionati dalla collezione della sartoria Latorre, uno dei marchi pugliesi più ricercati di oggi, protagonista delle sfilate milanesi. Il disegno delle luci è curato da Massimo Gasparon.
Oltre al “Matrimonio segreto” e a “Ecuba”, il cartellone di quest’anno è arricchito anche dall’Orfeo di Porpora, da Coscoletto di Offenbach nel bicentenario della nascita del compositore francese – entrambe prime italiane – e dal consueto appuntamento dell’“Opera in masseria”, che quest’anno si fa itinerante in cinque fra gli spazi più belli del territorio.
Intorno alle opere, come sempre, un programma intenso di concerti, incontri e iniziative, cui si aggiunge nel 2019 l’omaggio a Paolo Grassi, personaggio chiave del mondo culturale italiano del Novecento, oltre che figura determinante nei primi anni del Festival martinese.
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