«Sono stato chiamato a lavorare qui al S.Camillo perché la sanità in cambiamento risponda sempre alle esigenze delle persone - ha spiegato Fabrizio d'Alba, direttore generale del San Camillo-Forlanini - e questa iniziativa va in quella direzione. Spesso il pronto soccorso porta critiche alle aziende sanitarie, ma è il luogo dove si esprime meglio l'universalismo del Ssn. A volte lascia indietro l'attenzione alle persone e si può perdere il rapporto tra medico e paziente - osserva il Dg - Una persona che arriva al pronto soccorso se deve metterci anche la preoccupazione di non avere i beni di prima necessità ha un ulteriore disagio, questo progetto serve a ridurlo e ad aiutare le persone in un momento di difficoltà». «Il fatto che ad un anziano ricoverato manchino le sue piccole cose lo farà stare ancora più male e si sentirà spaesato - ricorda Maria Grazia Passeri, presidente di Salvamamme - Noi in questi kit diamo un piccolo aiuto a queste persone. È grande il numero degli anziani privi dell'indispensabile, magari perché pensionati al minimo o perché incapaci di organizzarsi. Il nostro è un momento di accoglienza nei confronti di persone che versano in una condizione di difficoltà».
L'iniziativa di Salvamamme è resa possibile grazie al sostegno di Angeli in moto, dell'associazione Soroptimist International, che si occupa da tempo del progetto Valigia di salvataggio, e Unilever. «Iniziative come questa vanno nel solco dell'umanizzazione delle cure e sopratutto dei pronto soccorso - sottolinea Alessio D'Amato, assessore alla Sanità e integrazione della Regione Lazio - ci sono luoghi dello Stato che negli anni sono regrediti, i pronto soccorso no.
E di questo va dato atto agli operatori che ci lavorano. Voglio ringraziare quindi tutte le associazioni che hanno contribuito al progetto».
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