Secondo via Nazionale, l'andamento riflette la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (11,3 miliardi, a 47,2; erano pari a 57,6 miliardi a maggio 2018), solo parzialmente compensata dal fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (1,1 miliardi) e dall'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio (1,6 miliardi).
In aumento invece le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato che, a maggio 2019, sono state pari a 34,1 miliardi, con un + 1,6% (0,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2018. Nello specifico, nei primi cinque mesi del 2019 le entrate sono state pari a 156,7 miliardi, in aumento dello 0,9% (1,4 miliardi) rispetto allo stesso periodo del 2018. "Al netto di alcune disomogeneità contabili, - afferma Via Nazionale - si può stimare che la dinamica delle entrate tributarie sia stata più favorevole".
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