Una comunicazione senza possibilità di replica, per questo il rappresentante dei presidi del Lazio prospetta azioni di protesta come un flash mob («penso a classi delle superiori che all'inizio dell'anno fanno lezioni seduti per terra») o una manifestazione al grido di «meno sagre più sedie». Più formale la sua risposta ufficiale all'ex Provincia di Roma: «La legge attribuisce alle città metropolitane e alle province la competenza quanto alla fornitura di arredi alle scuola: come si può fare didattica nelle scuole senza arredi a sufficienza o, in caso di necessità, senza possibilità di sostituzione di forniture usurate? I dirigenti scolastici faranno stare in piedi gli studenti per mancanza di sedie e banchi? Questo non succede perché gli stessi dirigenti si fanno carico di procedere ad acquisti di necessità primaria attraverso i già limitati fondi che vengono assegnati alle scuole dallo Stato; ciò significa che un Ds, per acquistare banchi e sedie, è costretto a ridurre le spese per altre finalità, come potrebbe ad esempio essere l'implentazione di attrezzature multimediali».
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