Il protagonista di questo libro dal ritmo sincopato è il vento, che a seconda della sua forza permette di veleggiare, oppure di regalarsi soste forzate e improvvise. Il reportage di viaggio del 1934, passando per Tunisi, Malta, Messina, Siracusa, è corredato dalle fotografie dello stesso Simenon. «La settimana prossima parto. Le interessano dodici articoli?», diceva lo scrittore, nella veste di reporter d'eccezione, a un amico giornalista.
IL GIALLO
Di ben altro tenore un altro libro di Simenon appena uscito, Marie la strabica (prima pubblicazione, 1952) in cui torniamo alle atmosfere torbide e noir dell'autore di Maigret. Un'amicizia tra due ragazze agli opposti: la bella e arrivista Sylvie e la bruttina e sprovveduta Marie, che sboccia nel 1922, nel borgo turistico di Fouras, in un albergo dove le giovani trovano impiego, e che riprende a Parigi, nel 1945, quando si ritrovano per caso. Il distacco dei piani temporali non cambia la sostanza del loro rapporto. Così, dopo qualche attimo di esitazione, di vergogna per lo slancio iniziale, poi di imbarazzo per la successiva ritrosia, si ritrovano a scambiarsi un bacio «quasi per forza».
«I difettosi dell'anima si conoscono e si fiutano l'un l'altro», diceva Hugo von Hoffmannsthal; e così è per le protagoniste del libro di Simenon, costrette a rincorrersi e a rifiutarsi in un vertiginoso gioco di specchi e di non detti, che attrae il debole verso il forte, e viceversa; perché carnefice e vittima sono immagini intercambiabili di una stessa medaglia. E chi sacrifica ogni cosa in nome di un sogno finisce per diventare schiavo del suo stesso desiderio.
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