«Questo bando è uno scrigno di "sorprese" - continua il segretario del sindacato - si parla anche che 'la Commissione ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l'esecuzione totale o parziale del programmà, come se si trattasse dell'audizione di un musicista e non dell'esame di un giornalista». «Ma la cosa più grave è un'ulteriore e incredibile discriminazione - prosegue Silvestri - il concorso pubblico del San Carlo limita la partecipazione ai 'candidati che siano fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste.
«Esenti da difetti o imperfezioni? Ma siamo all'eugenetica? Al San Carlo cercano un giornalista i razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché «tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali?». «Per la gravità di questa discriminazione - conclude il dirigente sindacale - ho provveduto a informare il sindaco de Magistris, nella sua qualità di presidente del teatro, nonché le autorità competenti. E siamo pronto ad impugnare il bando»
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