Dedicato a Enzo Lippolis, prematuramente scomparso nel 2018, curato da Paolo Giulierini e Marialucia Giacco, il percorso espositivo firmato da Andrea Mandara e Francesca Pavese valorizza un unicum nel panorama museale internazionale.
In un viaggio a ritroso dall'VIII sec. a. C. sino alla conquista romana, nelle sale del primo piano che si affacciano sul salone della Meridiana, si parte con alcune sepolture da Pithekoussai (Ischia) e Cuma per testimoniare le fasi più remote della colonizzazione greca. Viene scritto poi l'universo mitico e religioso delle città, con testimonianze come il fregio in terracotta con lotta tra Eracle e il mostro marino Nereo e le Tavole di Eraclea. Nella terza sala, si affronta il significato ideologico del banchetto con un convivio tra VI e V sec. a.C. per focalizzarsi subito dopo sulle popolazioni di origine italica,ovvero campani, sanniti, lucani e apuli. Significativo è il consistente nucleo di materiali provenienti da Ruvo, Canosa e Paestum. Per accedere alle sale, insieme alle obbligatorie coperture per le calzature, una raccomandazione: non si entra nella storia con i tacchi a spillo.
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