L'esercito di Lizzie, pattuglie anti plastica: «Mobilitiamoci tutti, il tempo è scaduto»

L'esercito di Lizzie, pattuglie anti plastica: «Mobilitiamoci tutti, il tempo è scaduto»
di Alessandra Spinelli
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Lunedì 8 Luglio 2019, 18:18 - Ultimo aggiornamento: 18:37

Non c'è solo Greta Thunberg e le sue iconiche trecce a combattere attivamente per la salvaguardia del nostro pianeta. Armata di pagaia, una splendida ragazza londinese, ha creato un vero esercito che sta ripulendo i canali di Londra e dell'Inghilterra raccogliendo tutta la plastica che trova. «E' un modo concreto per affrontare il problema inquinamento e il primo passo per affrontarlo è ammettere che il problema esiste» racconta Lizzi Carr, alias Lizzie Outside, che nel 2016 ha fondato il #Plastic Patrol. Lei d'altra parte è un'avventuriera nata. 
LA MALATTIA

«La mia storia è iniziata circa 4 anni fa - racconta sul suo blog - Fino ad allora avevo avuto una vita facile, lavoravo sodo in azienda, trascorrevo le mie ferie annuali in buone vacanze ...eppure ogni aspetto della mia vita mi sembrava senza cuore, ero insoddisfatta, soffrivo d'ansia e non sapevo perché. La mia malattia mi ha spinto a fare qualcosa, avevo un po' di soldi da parte e ho programmato un po' di viaggi: sono andata nello  Yunnan e nel Sichuan, nel sud-ovest della Cina, e ho guidato a cavallo attraverso la Mongolia Esterna alla ricerca dell'elusivo Leopardo delle nevi. Ho attraversato le parti più isolate della Russia sulla Ferrovia Transiberiana e ho trascorso due mesi in viaggio fino all'Africa sub-sahariana, dove ho incontrato per la prima volta e mi sono innamorato del rinoceronte. Tre mesi dopo il mio ritorno mi è stato diagnosticato un cancro al secondo stadio. Si era diffuso al mio sistema linfatico. Ero spiazzata. Per la prima volta ho potuto visualizzare la vita che volevo e un senso di direzione che non avevo mai sperimentato prima. Avevo solo bisogno di una seconda possibilità per seguirlo. Ho avuto un trattamento, seguito dalla radioterapia e sono tornata al lavoro. Ma con una missione in più». 
LA MISSIONE
Ddopo aver visto come i corsi d'acqua sono inondati dall'inquinamento plastico Lizzi ha trasformato il suo paddle board  in un'arca di plastica e si è dedicata ad esplorare il Regno Unito  usando il suo viaggio per evidenziare il problema ed educare la popolazione.  Nel maggio 2016 è diventata la prima persona nella storia a remare a bordo lungo i corsi d'acqua inglesi, da sola e senza supporto. Ha terminato il viaggio di 400 miglia in 22 giorni, tracciando oltre 2000 foto di inquinamento plastico che ha incontrato e ottenendo riconoscimenti internazionali sia dai media sia dal social per i suoi sforzi. Così nell'aprile 2018 Lizzie ha remato lungo il fiume Hudson in America per evidenziare il problema dell'inquinamento plastico a livello globale. #PlasticPatrol è iniziato su una tavola da paddle ma è cresciuto fino a diventare un movimento globale di persone che la pensano allo stesso modo  e lavorano insieme sulla terra e sull'acqua per proteggere l'ambiente che amiamo.
L'APP
Ogni anno un milione di animali marini muore per l'inquinamento plastico.
«È tempo di creare responsabilità, e con la potenza della tecnologia disponibile a portata di mano tutti possiamo fare qualcosa» ha evidenziato Lizzie che nel suo blog e nei suoi libri racconta tutto il suo movimento.  Così scaricando l' app Plastic Patrol si può fotografare e classificare qualsiasi inquinamento plastico che si incontra in natura, dove ovviamente non dovrebbe essere. Per questo è stato firmato un accordo con l'Università di Nottingham, che esaminerà e analizzerà i dati raccolti  per capire meglio i punti caldi in cui la plastica è più pericolosa. Con questo tipo di dati, si possono mobilitare meglio i clean-up, ma ancora più importante, si possono creare prove per fermare l'inquinamento di plastica. L'obiettivo mondiale è di arrivare a un milione di pezzi fotografati.

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