L’accordo con l’Unipomezia è stato rapidissimo. «Ho ricevuto un messaggio di un amico che era in compagnia del direttore sportivo Christian Salvadori. Da lì è nato il primo contatto e abbiamo chiuso nel giro di pochi minuti: ho sentito la voglia del club di scommettere su di me a dispetto dell’età avanzata e questo fattore è stato decisivo». L’Unipomezia arriva da stagioni nate sotto ambizioni importanti e poi spesso chiuse con un buco nell’acqua (almeno a livello di campionato).
«Ma il presidente Valle e tutto il club non hanno perso quell’entusiasmo e c’è voglia di essere ancora protagonisti, facendo le cose con sempre maggiore attenzione. Il primo contatto con la società pometina è stato molto positivo: mi è sembrato di tornare indietro agli anni del professionismo per la cura di tutti i particolari». A Pomezia lui è già stato sull’altra sponda. «Ritorno in un ambiente che è “affamato” di calcio e questo sarà un ulteriore stimolo». La chiosa è su mister Sandro Grossi. «Non abbiamo mai lavorato assieme, ma ci siamo spesso incontrati da avversari sin dai tempi della Lega Pro quando io giocavo con la Cisco e lui era sulla panchina dell’Isola Liri. Un allenatore che ho sempre stimato e che ritengo estremamente competente».
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