Migranti, si riapre la partita delle quote, M5S contro la Lega

Migranti, si riapre la partita delle quote, M5S contro la Lega
di Giuseppe Scarpa
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Lunedì 8 Luglio 2019, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 17:47

Non si placano le polemiche sulle navi delle ong all'indomani del sequestro a Lampedusa, da parte della finanza, del veliero Alex e della contestuale inchiesta, a carico del comandante e capo missione, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il terreno di scontro è di nuovo il regolamento di Dublino, che prevede di inoltrare la richiesta di asilo nel Paese di prima accoglienza: un principio che scarica il peso dei flussi sulle spalle degli Stati esposti alle rotte del Mediterraneo, come Italia e Malta. Sul tema intervengono, i ministri degli Esteri dei due Paesi, Enzo Moavero Milanesi e Carmelo Abela. Criticano l'indifferenza dell'Europa e chiedono, in una nota congiunta, uno «strutturato meccanismo permanente» sulle migrazioni, senza continuare a procedere caso per caso. «Riformare il regolamento di Dublino non basta, bisogna andare oltre».
Sul fronte interno, invece, il governo italiano sembra essere sempre più diviso: «Si sente Maradona ma gioca come un Higuain fuori forma». La stilettata, sotto forma di metafora calcistica a Salvini, sul dossier immigrazione, arriva direttamente dall'alleato di governo per bocca del sottosegretario agli esteri, il grillino Manlio Di Stefano. A cui il vicepremier ha replicato: «Ogni Paese ha il suo scemo di paese». Non è la prima bordata, sganciata dal M5S nel giro di 24 ore, se si considerano le frizioni di sabato con la Difesa. A cui il Viminale ha risposto sostenendo che «le Forze Armate si sarebbero trasformate in tassisti del mare a servizio della ong» se avessero trasbordato i migranti dalla Alex a unità della marina in alto mare, come prospettato dalla Difesa. Ieri il ministro Trenta ha rilanciato: «Sulle Ong Matteo sbaglia: andremo a pattugliare».
POLEMICA
Il titolare del Viminale continua a cannibalizzare il discorso sull'intera vicenda. Ieri, infatti, ha polemizzato nuovamente con i vertici di Mediterranea. Il vicepremier ha auspicato speriamo «ci sia un giudice che condanni questo comandante». «Che Paese è - ha aggiunto - quello dove l'immigrazione clandestina sembra non essere un reato?». Sempre in rifermento alla Alex ha sostenuto che il «gommone soccorso non aveva nessun problema». Poi ha precisato che l'imbarcazione «si è rifiutata di entrare in acque maltesi e pretendeva di essere accompagnata dalle autorità italiane fino a 15 miglia nautiche da La Valletta, per poi allontanarsi ed evitare i controlli. Per questo le operazioni si erano bloccate, costringendo gli immigrati a inutili ore di attesa». Ricostruzione che è stata contestata dal capo missione di Mediterranea e deputato di Leu, Erasmo Palazzotto: «Abbiamo detto sì a Malta ma ci è stato reso impossibile. La decisione di dirottarci lì era pura propaganda politica. Salvini voleva solo il nostro scalpo». Per quanto riguarda la contestazione del titolare del Viminale di aver preso a bordo migranti da un gommone che non era in difficoltà, la portavoce dell'ong, Alessandra Sciurba ha detto: «Come si fa a dire non c'è alcun problema lasciamoli qui. Dovevamo arrivare quando erano già in fondo al mare? Come si fa ad essere così crudeli e cinici?». Il vicepremier tira dritto nella sua battaglia contro le navi delle organizzazione umanitarie. Ieri, il titolare del Viminale, non ha risparmiato critiche nemmeno al sindaco di Napoli Luigi De Magistris: «I napoletani aspettano la metropolitana da 40 anni e questo si occupa della flotta per salvare gli immigrati».
MIGRANTI A MALTA
Nel frattempo, sempre nella giornata di ieri, l'Alan Kurdi, imbarcazione dell'associazione umanitaria tedesca Sea Eye, ha consegnato i 65 migranti alle autorità maltesi. La Valletta, però, gli ha vietato l'ingresso in porto. Il primo ministro Joseph Muscat, attraverso un tweet ha spiegato, infatti, che «trasferirà i migranti soccorsi a bordo della Alan Kurdi su mezzi delle forze armate che entreranno in un porto di Malta». Infine ha precisato che «tutte le persone soccorse saranno immediatamente trasferite in altri paesi Ue».

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