A Malta 13 dei 54 migranti di Mediterranea. Salvini: la nave vada a La Valletta. Ong tedesca ne salva altri 65

A Malta i 13 migranti più «deboli» a bordo di Mediterranea. Ong tedesca ne salva altri 65
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Venerdì 5 Luglio 2019, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 07:25

«Alex si diriga verso Malta, l'Italia è pronta a offrire collaborazione per il trasbordo degli immigrati a patto che attracchi a La Valletta per le verifiche di legge». È l'invito del Viminale alla nave della Ong Mediterranea da cui sono stati già trasferiti 13 dei 54 migranti a bordo, considerati più vulnerabili. «Mediterranea - continua il ministero di Matteo Salvini - dice che l'imbarcazione Alex non può arrivare fino a Malta, anche se è stata in grado di partire da Licata per raggiungere le acque territoriali libiche». Intanto la nave Alan Kurdi della Ong Sea-Eye, battente bandiera tedesca, ha salvato altre 65 persone al largo della Libia e Berlino chiede che venga al più presto individuato un porto sicuro. Netta chiusura da Salvini che suggerisce di portare i migranti «in Tunisia o in Germania».

Libia, il ministro: si valuta rilascio di tutti i migranti. Sarebbero circa 7.000

«Dopo la visita a bordo dei medici - fanno sapere dalla Ong Mediterranea - è in corso l'evacuazione a bordo della motovedetta CP300 della Guardia Costiera delle prime 13 persone salvate dalla nave Alex. Si tratta dei soggetti più vulnerabili (bambini, donne) e delle loro intere famiglie. È una buona notizia. Finalmente. Adesso devono sbarcare presto anche gli altri 36 naufraghi rimasti. L'accordo tra governi italiano e maltese è stato confermato da entrambe le parti: siamo in attesa che le Autorità organizzino il loro trasferimento a Malta su assetti militari, dal momento che non può ovviamente avvenire a bordo della Alex».  
 


«A seguito di contatti tra i governi maltese e italiano, è stato deciso che Malta trasferirà i 54 migranti a bordo della nave Alex, a bordo di una nave delle forze armate di Malta e saranno accolti a Malta», ha annunciato stamani il governo maltese a proposito delle persone soccorse dalla Ong Mediterranea,  aggiungendo: «D'altra parte, l'Italia prenderà 55 migranti da Malta». «Questo accordo non pregiudica la situazione in cui questa operazione ha avuto luogo e in cui Malta non ha alcuna responsabilità legale, ma fa parte di un'iniziativa che promuove uno spirito europeo di cooperazione e buona volontà tra Malta e l'Italia».

L'altro fronte riguarda la Ong Sea-Eye e le 65 persone salvata oggi dalla sua nave Alan Kurdi al largo della Libia. Ora attende una risposta da Malta, Roma e Tripoli per la presa in carico dei migranti. Il gommone, si legge sui media tedeschi, è stato raggiunto nelle prime ore del mattino. «Le persone a bordo hanno avuto una fortuna incredibile a esser state trovate», ha affermato Gorden Isler, responsabile della Alan Kurdi, dal nome del bambino siriano ritrovato morto riverso su una spiaggia turca nel 2015, la cui foto fece il giro del mondo. Il gommone con a bordo i migranti, ha spiegato la ong, aveva un motore funzionante e sufficiente carburante, ma gli occupanti non avevano a disposizione telefoni satellitari o GPS. «Senza alcuna conoscenza nautica e senza telefoni, il loro destino era segnato», ha aggiunto Isler.

Interviene Berlino: «Salvare vite in mare è un compito europeo», ha detto una portavoce del governo tedesco Martina Fiez. «Siamo al corrente della notizia della nave Alan Kurdi», ha proseguito, «sottolineiamo ancora una volta che il nostro obiettivo come governo tedesco è trovare una soluzione veloce: si tratta di trovare un porto sicuro e di chiarire la questione della redistribuzione» in ambito europeo.

Matteo Salvini, che stamani ha firmato il divieto di ingresso nelle acque italiane della nave di Mediterranea, ribadisce: «In Italia non arrivano: c'è un porto maltese a disposizione, vanno a Malta, e la ong tedesca può scegliere fra la Tunisia e la Germania». «Chiunque difenda i confini e la sicurezza del mio Paese è benvenuto».




Salvini accusa la Ong Mediterranea: «Le autorità marittime maltesi hanno dato alla nave dei centri sociali indicazione di dirigersi verso il porto di La Valletta, dove potranno attraccare. Incredibilmente, la Ong si sta rifiutando di andare a Malta, paese europeo sicuro! In questo momento sono fermi, affiancati dalla nave di una Ong spagnola, poiché stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane. Se non dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l'ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo!».

Sul caso interviene duramente anche Di Maio: «Incoscienti questi delle Ong che utilizzano una barca a vela per andare in Libia, prendere delle persone e venire in Italia». «Io credo che la questione della Mediterranea sia l'ennesima dimostrazione che ormai le Ong hanno trovato il loro palcoscenico». «È giusto che queste persone vadano a Malta», aggiunge. «È un grande show di speculazione politica: c'è chi se ne avvantaggia dicendo no alle entrate e c'è chi se ne avvantaggia dicendo vogliamo entrare». «I parlamentari del Pd si stanno già mettendo il costume per salire su quest'altra nave».



ALEX
«Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiane o maltesi che prendano a bordo queste persone». Così Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, da bordo della Alex, replica al Viminale. 

La ong spiega che la nave Alex «ha accettato La Valletta come porto sicuro da ieri notte, pur nella consapevolezza dell'assurdità di non permettere lo sbarco nel porto sicuro più vicino di Lampedusa».
Sono state però chieste «delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso», che è il massimo di portata della barca, e «di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi», perché «da italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza». L'organizzazione umanitaria replica quindi all'accusa del Viminale di cercare impunità: «cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Abbiamo persino rispettato il divieto di non entrare in acque italiane, nonostante un giudice abbia appena chiarito - sottolinea Mediterranea - che il decreto sicurezza bis non si applichi alle navi che hanno effettuato un soccorso». Mediterranea definisce «trappole» iniziative come «un assurdo scambio di ostaggi (Italia prende 50 migranti da Malta in cambio di quelli che abbiamo a bordo) con un'operazione crudele e anche economicamente ingiustificabile. Lo avremmo fatto comunque, andare a Malta, per la sicurezza delle persone a bordo che alle 22 di sera restano senza cibo, dopo quello portato stamattina. Per tutti noi le condizioni igienico sanitarie sono ormai al collasso e non ci è stato nemmeno fatto un carico di acqua dolce come richiesto». «Restiamo in attesa di risposta dalle autorità italiane, perché fino ad ora (fatta eccezione per comunicati stampa che mentono spudoratamente) restiamo senza alcuna risposta formale alle nostre richieste. La situazione a bordo di Nave Alex non sarà gestibile ancora a lungo».




Infine mini sbarco in nottata a Lampedusa, dopo quello di ieri sera con 55 persone recuperate dalle motovedette della guardia di finanza e della capitaneria. Intorno alla mezzanotte è approdato direttamente in porto l'ennesimo barchino con a bordo 14 migranti, tra i quali due donne e 4 bambini.
 

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