«È stato lo sfogo di un momento, lo sappiamo tutti che non è possibile fare come abbiamo scritto, così però ci pensano un pò e si danno una calmata» ha spiegato un dipendente della Chino Color, spiegando che si è trattato di uno sfogo legato alla gestione del carico e scarico dei materiali. «C'è chi viene a scaricare quando vuole e pretende di essere servito subito, spesso con maleducazione ed arroganza. Finché ci siamo noi sopportiamo. L'altro giorno invece hanno trovato il titolare e dall'ufficio è partita quella mail». La risposta di chi ha ricevuta la mail imbarazzante non si è fatta attendere. «Ci dispiace leggere quanto da voi scritto, soprattutto non riusciamo a capirne le motivazioni. In data 07/05/2019 vi è stata consegnata merce con regolare fattura, ad oggi non ci è pervenuta nessuna segnalazione di disservizio né da parte del vettore né da parte vostra. In risposta alla segnalazione sulla nazionalità dei nostri operatori, Dtm garantisce la corretta assunzione dei propri collaboratori e sulla loro regolarità di soggiorno nel nostro paese. Per tutti, italiani o stranieri, Dtm richiede che essi applichino nel proprio lavoro professionalità, correttezza, tempestività e cortesia.
Per questo prendiamo in considerazione unicamente la segnalazione rispetto al difetto di tali ultime caratteristiche in capo ai nostri consegnatari e collaboratori». Davanti ad un nuovo diktat choc l'azienda di Torbole Casaglia interromperà i rapporti di lavoro con la Chino Color. Sulla vicenda è intervenuto Francesco Laforgia, senatore di Leu e portavoce di èViva, annunciando di aver presentato una interrogazione urgente ai ministri Salvini e Di Maio. «Assistiamo ormai quotidianamente - scrive Laforgia - alla negazione dell'articolo 3 della nostra costituzione: sul posto di lavoro, nella compravendita di una casa, nell'affitto di un'auto troviamo chi sceglie di discriminare qualcuno per via della razza, del sesso o della religione. Arriverà un giorno in cui l'unico criterio di selezione sarà il merito. Nel frattempo sta a noi non abbassare mai la guardia e non voltarci dall'altra parte».
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