Con Lo Cascio e Roy Paci, al via le Orestiadi di Gibellina

Le Orestiadi a Gibellina
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Mercoledì 3 Luglio 2019, 00:30
Al via il 5 luglio la 38esima edizione del Festival Internazionale delle Orestiadi di Gibellina, con la direzione artistica di Alfio Scuderi: un viaggio attraverso la parola, gli autori, le storie, con particolare attenzione al teatro narrativo.

Questa edizione s’inaugurerà con un lungo week end di racconti, scandito da tre artisti siciliani: Luigi Lo Cascio, Roy Paci e Ninni Bruschetta. Venerdì 5 luglio (dalle 19,30) si parte con “Storie dell’altro mondo, notte di racconti, miti, favole e allunaggi” (produzione esclusiva per le Orestiadi 2019) con la partecipazione straordinaria di Luigi Lo Cascio e con Salvo Arena e Gaia Insenga. Un evento costruito a Gibellina per le Orestiadi 2019, tra racconto, musica e poesia, in una lunga staffetta notturna che metterà in scena il Baglio di Stefano con i suoi diversi spazi: la Terrazza, la Corte inferiore, la Montagna di sale.

Tre le storie raccontate nel corso della notte: “Guardia alla luna” di Massimo Bontempelli, “Notte tempo, casa per casa” di Vincenzo Consolo e “Ciaula scopre la luna” di Luigi Pirandello. Lo spettacolo inizierà al tramonto, in terrazza con il concerto “Il suono del tramonto, il tramonto del suono” di Curva Minore piccolo ensemble con Alessadro Librio e Lelio Giannetto, quindi Gaia Insenga guiderà il pubblico dentro il racconto di Bontempelli, trasportandolo, al termine del racconto, verso un nuovo luogo della nostra narrazione. La Corte inferiore del Baglio ospiterà il reading di Salvo Arena con le musiche originali eseguite dal vivo da Luigi Polimeni e la regia di Massimo Barilla, sul racconto di Vincenzo Consolo. Il finale sarà nel Baglio grande, sotto la Montagna di sale, dove Luigi Lo Cascio ci leggerà la novella di Luigi Pirandello. L’apparizione sonora di Librio e Giannetto, stavolta dalla Montagna di sale di Paladino, chiuderà la nostra notte di storie lunari.

La festa teatrale d’apertura continuerà sabato 6 luglio (ore 21,15) con la Prima Nazionale di “Carapace”, spettacolo con cui torna in scena Roy Paci protagonista, nelle inedite vesti di attore. Un testo scritto dallo stesso Roy Paci e dal giovane regista Pablo Solari, un racconto intimo e sincero della sua vita e dell’inesauribile creatività che lo ha portato ad un lungo viaggio attraverso la musica. Accompagnato dall’immancabile tromba Sofia e da cinque funambolici musicisti del Corleone Ensemble (Guglielmo Pagnozzi, Paolo Pellegrino, Roberto De Nittis, Riccardo Di Vinci, Paolo Vicari), Roy ripercorre la storia di Rosario, ragazzino siciliano che scopre la sua passione per la musica durante un corteo funebre, una passione che lo anima come nient'altro e che subito nel suo piccolo paese lo trasforma nello "strano", il ragazzino sognatore con la tromba.

Così Rosario diventa Roy, in omaggio al trombettista americano Roy Eldridge, i confini della sua isola gli stanno stretti e decide di imbarcarsi e girare il globo alla ricerca di nuovi suoni e melodie. Comincia un viaggio pieno di soddisfazioni e incontri incredibili, ma anche di grandi fatiche e sacrifici. Con il ritmo di una marcia funebre di New Orleans mischiata ad una festa patronale siciliana, "Carapace" è uno spettacolo eclettico come il suo protagonista. Uno strano e incosciente miscuglio di suoni, silenzi e parole vissuti insieme al giovane regista Pablo Solari.

Il 7 luglio (ore 21,15) con “Il mio nome è Caino” di Claudio Fava con Ninni Bruschetta si chiude il lungo week end di inaugurazione: un racconto di fantasia e realtà di un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia siciliana.
Ninni Buschetta ne interpreta prima il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere: “affrontare questo testo da attore richiede all’interprete la più rigorosa “sospensione del giudizio” per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia. E ancora di più perché questo personaggio ha una sua normale, direi naturale umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta”, racconta Bruschetta.
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