Reddito di cittadinanza, parco acquatico offre 1.200 euro al mese ma non trova lavoratori

Reddito cittadinanza, parco acquatico offre 1.200 euro al mese ma non trova lavoratori
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Venerdì 28 Giugno 2019, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 21:04

Trovare lavoratori stagionali diventa sempre più difficile per gli imprenditori, anche in Veneto, anche se il posto di lavoro si chama Caribe Bay, a Jesolo, in provincia di Venezia, uno dei parchi acquatici a tema famoso in tutta Europa. E alla base di questa difficoltà a trovare lavoratori stagionali sembra esserci il reddito di cittadinanza. L'allarme, dopo gli albergatori della località veneta, lo ha rilanciato il parco acquatico, sostenendo di non riuscire a reperire personale, puntando il dito contro il reddito di cittadinanza che, dicono gli amministratori del Caribe Bay, non sta aiutando.

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Reddito di cittadinanza piuttosto che lavorare, l'assessore Donazzan della Regione Veneto:
«Scelta grave»«Ciò che viene segnalato dalla struttura turistica è grave e purtroppo era tra le preoccupazioni che fin da subito avevo sollevato. Ovvero che il Reddito di Cittadinanza fosse sfruttato per restare a casa, per percepire solamente l'indennità». Questa la reazione dell'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, alla denuncia del titolare del parco acquatico Caribe Bay di Jesolo, che con i suoi 220 dipendenti rappresenta la struttura turistica più grande del centro balneare veneto, in difficoltà nel trovare personale per la stagione in corso. A differenza degli altri anni la struttura turistica non riesce a reperire stagionali neanche tra i giovani in cerca di prima occupazione, affermando di offrire stipendi da 1200 euro al mese.

«Farò monitorare tutte le proposte pervenute e a chi, per capire le ragioni di un rifiuto - ha continuato l'assessore -.  Purtroppo il sistema informativo creato e utilizzato da Anpal non è ancora a regime, pertanto non conosciamo ancora il rapporto che intercorre tra l'erogazione dell'assegno del reddito di cittadinanza e l'offerta di opportunità lavorative. Questo è al momento attuale un limite del reddito di cittadinanza, che le Regioni stanno osservando e rispetto al quale intendono intervenire».

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