Tutto ciò premesso, il sorpasso di marzo una sua valenza statistica ce l'ha: quello francese diventa almeno provvisoriamente il quarto debito pubblico del mondo, dopo Stati Uniti, Giappone e Cina, e il primo in Europa. La cosa però non ha particolari conseguenze pratiche: la Francia continua a pagare sul suo titolo di Stato decennale un rendimento praticamente pari a zero, mentre i tassi sul Btp, pur beneficiando della recente discesa derivata anche dai rinnovati impegni di politica monetaria della Bce, veleggiano oltre duecento punti base più su, intorno a quota 2,15. Vuol dire che a parità di debito, gli investitori continuano a pensare che la restituzione di quello francese sia garantita, mentre su quello italiano preferiscono prendere qualche precauzione.
Per tutta la metà di questo decennio, il primo posto in Europa era stato occupato dalla Germania, il cui debito era cresciuto in valore assoluto a causa di una revisione statistica: l'inclusione nel perimetro pubblico tedesco dell'ente che ha gestito e finanziato la riunificazione. Ma poi Berlino ha iniziato una decisa discesa e dal 2016 Roma aveva riguadagnato la poco ambita prima posizione. Almeno fino a ieri.
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