Reggio Emilia, il terapeuta mascherato da lupo e le lettere dei genitori nascoste: così i bimbi venivano allontanti dalle famiglie

Reggio Emilia, il terapeuta mascherato da lupo e le lettere dei genitori nascoste: così i bimbi venivano allontanti dalle famiglie
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Giovedì 27 Giugno 2019, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 10:21

Il terapeuta mascherato da lupo per simulare il papà cattivo e poi i disegni dei bimbi falsificati con l'aggiunta di dettagli a carattere sessuale, abitazioni descritte falsamente come fatiscenti, stati emotivi dei piccoli descritti in maniera errata. E poi decine e decine i regali e le lettere di affetto, consegnati negli anni da parte dei genitori naturali, che i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato in un magazzino dove erano nascosti e che gli appartenenti ai Servizi Sociali indagati omettevano di consegnare ai piccoli.

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Erano solo alcuni dei metodi adottati nei confronti di bambini dai 6 agli 11 anni, in provincia di Reggio Emilia, al fine di allontanarli dai genitori, per poi mantenerli in affido ad amici e conoscenti e sottoporli ad un circuito di cure private a pagamento di una Onlus piemontese. Un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro di cui beneficiavano alcuni degli indagati, mentre altri si avvantaggiavano a vario titolo dell'indotto derivante dalla gestione dei minori attraverso i finanziamenti regionali, grazie ai quali venivano, inoltre, organizzati anche numerosi corsi di formazione e convegni ad appannaggio della predetta Onlus, in elusione del codice degli appalti e delle disposizioni dell'Autorità Nazionale Anticorruzione.

Il sistema era consolidato e ha portato all'apertura di un Centro specialistico regionale, per il trattamento del trauma infantile derivante da abusi sessuali e maltrattamenti (che di fatto è risultata una costola della Onlus). Nel Centro specialistico veniva altresì garantita l'assistenza legale ai minori attraverso la sistematica scelta, da parte dei Servizi Sociali, di un avvocato, anch'egli indagato per «concorso in abuso d'ufficio», attraverso fraudolente gare d'appalto gestite dalla dirigente del Servizio, al fine di favorirlo.

IL LAVAGGIO DEL CERVELLO Sono emerse ore e ore di sedute di terapia sui bambini, anche attraverso l'utilizzo di apparecchiature elettriche spacciate come strumenti in grado di garantire alla terapeuta la gestione della mente e il recupero dei ricordi. Ai bimbi veniva inoltre riferito che era assolutamente necessario far riemergere «le brutte cose» commesse dai genitori e ciò proprio in prossimità delle testimonianze che i bambini avrebbero poi reso alla competente autorità giudiziaria. In alcuni casi, la terapeuta non risparmiava ai minori i dettagli dei propri fantasiosi racconti (spacciandoli come il contenuto da lei letto nella mente dei piccoli). Durante le sedute di psicoterapia le terapeute spiegavano ai bambini che ogni loro comportamento era legato alle traumatiche esperienze vissute in passato.

Le indagini sono tuttora in corso, risultano al vaglio degli investigatori le posizioni di decine e decine di minori seguiti negli anni passati proprio dai servizi sociali.
 

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