M5S, le bacchettate di Fico a Di Maio
innescano la rivolta dei parlamentari:
«Roberto vice nel Paese delle meraviglie»

M5S, le bacchettate di Fico a Di Maio innescano la rivolta dei parlamentari: «Roberto vice nel Paese delle meraviglie»
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Mercoledì 26 Giugno 2019, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 20:04
Fa discutere nel M5S la sortita di Roberto Fico, presidente della Camera ed esponente di spicco del Movimento. C'è chi plaude alle parole della terza carica dello Stato, che ha invocato un «momento di scambio franco e trasparente» per «superare i contrasti e ritrovare insieme una visione politica» in modo da non finire «calpestati». Ma non mancano i critici, questa volta insospettabili perché da sempre considerati vicini a Fico: «Vive nel Paese delle meraviglie...», è uno dei commenti che rimbalzano tra gli eletti. «Non è il momento delle elucubrazioni in pubblico. Basta personalismi», dice in chiaro la deputata Dalila Nesci.

C'è freddezza nelle parole della parlamentare che nei retroscena giornalistici è stata sempre descritta come appartenente alla corrente degli ortodossi che farebbe capo a Fico: «Non ho mai fatto parte di alcuna corrente - afferma Nesci - sono amica di Roberto come di Luigi Di Maio. Ma credo che questo non sia il momento di fare elucubrazioni in pubblico. La strada giusta non si trova con le interviste ma col confronto interno. Di Maio è il capo politico e ha lui l'onere di trovare la strada giusta».

 Commentando sempre le riflessioni di Fico e il momento di difficoltà vissuto dal M5S, Nesci aggiunge: «Io sono a disposizione come sempre del Movimento, specialmente in questa fase cruciale in cui dobbiamo accompagnare l'evoluzione del Movimento con una sua strutturazione. Basta personalismi».

Viene raccontato come altrettanto tiepido sia l'atteggiamento di altri esponenti pentastellati (dalla parlamentare Mirella Liuzzi al sottosegretario ai Trasporti Michele Dell'Orco, solo per fare alcuni esempi): un segno, ragiona un eletto a taccuini chiusi, che nel M5S determinati equilibri stanno cominciando a cambiare. 

Arriva invece un apprezzamento dal deputato Davide Galantino: «Ha ragione Fico quando dice che il blog non basta più, va superato.
All'inizio era un contenitore di idee che è servito ad avvicinare molti italiani scontenti della vecchia politica. Oggi che siamo al governo del Paese, il blog dovrebbe essere uno strumento di informazione, che però non esalti troppo l'agenda governativa altrimenti non si dà il giusto valore alle cose e gli italiani se ne accorgono». «Quello che ha spiegato Roberto - fa eco un'altra parlamentare - lo andiamo predicando da mesi ma detto da lui ha un altro effetto». «Mi sembra che Fico abbia detto cose condivisibili, ma non verranno recepite...», chiosa una collega scuotendo il capo.
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