Lo scompenso cardiaco non va in vacanza: che fare con il grande caldo

Lo scompenso cardiaco non va in vacanza: che fare con il grande caldo
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Martedì 25 Giugno 2019, 21:56
In estate, malattie come lo scompenso cardiaco non vanno in vacanza. Come per ogni patologia cronica, il quadro clinico dello scompenso può infatti diventare più critico durante i mesi estivi, per le prolungate ondate di calore che mettono a dura prova il fisico di pazienti spesso fragili e anziani. In Italia questa patologia interessa circa un milione di persone e fa registrare, ogni anno, 190.000 ospedalizzazioni, oltre 520 al giorno.

Per sensibilizzare sul tema è nata la Campagna "Ogni Cuore Conta. Soprattutto il tuo", promossa da Novartis in partnership con l'Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (Aisc) e il patrocinio di quattro Società Scientifiche (Società Italiana di Cardiologia - Sic, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria - Sigg, Società di Medicina Generale - Simg, Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti - Fadoi). Con l'arrivo del caldo, gli esperti vogliono attirare l'attenzione di pazienti e care-giver sui sintomi e l'aderenza alle terapie.

 
«Nei mesi estivi- precisa il professor Claudio Pedone, direttore Scuola di Specializzazione in Geriatria del Campus Bio Medico di Roma- un aspetto particolarmente critico riguarda la terapia. Sappiamo che i pazienti con scompenso sono trattati anche con diuretici, ma d'estate il caldo può provocare un'importante perdita di liquidi, oltre a un abbassamento della pressione.
Puo' essere necessario ritoccare il dosaggio invernale. Ma mai agire in autonomia, rivolgersi sempre al medico curante, possibilmente all'inizio della stagione calda o quando iniziano a diventare evidenti sintomi, debolezza e capogiri, che possono essere correlati ad un dosaggio non più corretto. Oggi abbiamo a disposizione farmaci davvero efficaci per il trattamento precoce dello scompenso, ma l'efficacia dipende dall'aderenza alle terapie, ed è noto che d'estate questa tende a ridursi
».

 «Non è raro - spiega il dottor Enzo Nunnari, Direttivo provinciale di Roma Simg- che anziani soli, o lasciati soli d'estate, bevano poco, si alimentino non correttamente o non prendano medicine. Noi medici di base siamo chiamati a tenere sotto controllo i pazienti più a rischio». Nell'ambito della Campagna "Ogni Cuore Conta", una serie di incontri medico-paziente in 15 Centri in Italia. Per imparare a riconoscere i sintomi e a non sottovalutare i rischi leggere la pagina Facebook AscoltailTuoBattitoITA.
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