M5S, Casaleggio sonda i parlamentari per la “ripartenza” del Movimento. Ma cresce la protesta tra i grillini contro l'obolo all'associazione Rousseau

Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio
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Martedì 25 Giugno 2019, 16:59
Un cambio di passo, «altrimenti si sfarina tutto. Ed evapora l'entusiasmo, cosa che sta accadendo». Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia considerata da sempre una delle voci più critiche del M5S, venerdì scorso è andato a Milano per vedere Davide Casaleggio nella sede dell'associazione Rousseau in via Morone, un tempo sede della Casaleggio associati. Fonti interne al Movimento raccontano di un Morra deciso a mettere in guardia il presidente dell'associazione Rousseau sui rischi di un Movimento fermo al 17%, «dove l'entusiasmo è in caduta libera», lo sfogo del numero uno dell'Antimafia con Casaleggio.

Le stesse fonti raccontano che sarebbe stato il figlio del cofondatore del M5S a volere l'incontro. Casaleggio starebbe più in generale sondando gli umori interni, in una girandola di incontri che sta coinvolgendo diverse personalità nelle file del Movimento. Morra si trincera dietro un «no comment». Sul suo profilo Twitter però fa capolino una foto che lo ritrae con Mattia Calise e Silvana Carcano, due volti storici del M5S lombardo finiti nel dimenticatoio: la seconda, in particolare, ha lasciato il Movimento accusandolo di essersi snaturato e di aver smarrito la propria identità.
Ad accompagnare lo scatto una citazione di Seneca:
«Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sappia dove andare».  

 Il tweet di Morra ha fatto interrogare molti nelle file del M5S, soprattutto di fronte ai numeri precari del Senato, dove la maggioranza è appesa ad appena tre voti di vantaggio. E dove i senatori - vedi il piemontese Alberto Airola sulla Tav - sono in fibrillazione, tant'è che la settimana scorsa Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari regionali e uomo di peso nel Movimento, a quanto si apprende, avrebbe trascorso un'intera mattinata a Palazzo Madama cercando di sedare i malumori interni. Compresi quelli di alcuni big del Movimento, tra gli altri la vicepresidente del Senato Paola Taverna. E se Casaleggio tenta di sondare gli umori di un M5S in profonda difficoltà, non sono da sottovalutare i mal di pancia verso di lui e diretti all'associazione Rousseau che presiede. Fonti accreditate raccontano di un drappello di parlamentari pronti a dare il via ad un vero e proprio "sciopero" anti-Rousseau, con 64 eletti decisi, da ora in poi, a non saldare l'obolo di 300 euro mensili da versare all'associazione di Casaleggio.
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