L’autore di questo capolavoro scende dalla macchina, reclama le sue ragioni portando a propria discolpa l’argomento “Io sono un invalido” e agita una minacciosa stampella contro l’autista dell’ambulanza, immagine estremamente teatrale se si pensa che a neanche 200 metri da lì c’è la casa di Enrico Toti, l’eroe romano invalido che prima di morire lanciò la stampella contro le truppe nemiche. Poi la tensione si allenta, i sanitari dell’ambulanza verificano le condizioni dell’automobilista, la piazza torna piano piano, dopo qualche ora, alla normalità.
L’episodio è accaduto giorni fa o almeno così lo riferiscono i presenti, ma si sa che le testimonianze vanno sempre prese con le molle, come in quel telefilm di Hitchcock in cui dopo un incidente stradale cinque testimoni oculari forniscono cinque diverse versioni dei fatti, e alla fine si scopre che erano tutte sbagliate.
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