A Rosario, Ruggeri e gli altri non fanno prigionieri, mettendo a segno quattro mete contro le due dei loro coetanei. Il tutto frutto di una prestazione senza discussioni.
La meta al 13' che sblocca il tabellino, per esempio, è frutto di un inizio tutto di marca italiana, passando oltre la linea con Drudi che capitalizza una buona rimessa laterale. Avanti 7-0, grazie anche alla trasformazione di Garbisi, gli azzurrini tuttavia non approfittano dell'espulsione temporanea comminata Simsive. Si fanno anzi prendere dalla fretta in attacco e subiscono il piazzato di Abzhandadze che vale il 7-3 prima dell'intervallo.
Le brutte notizie continuano tra il 49' e il 53', quando gli italiani subiscono le marcature di Tapladze (fuga di Kavtaradze sulla sinistra) e Alania (bravo a evidenziare una mancanza difensiva avversaria), entrambe trasformate da Abzhandadze per il temporaneo 7-17.
L’Italia esce alla distanza e nell'ultimo quarto di gara dilagano. Mete allora di Mori (60', al termine di un'azione corale), Trulla (67', raccogliendo l'ennesima perla di Garbisi in questo Mondiale) e Capuozzo (79', decisiva fuga in bandiera), più le due trasformazioni e un piazzato (70') di Garbisi, che, alla fine, dalla piazzola fa registrare un 4 su 7. La matematica, si sa, non è un'opinione e dice 29-17.
A fine partita, Ruggeri si dichiara "contento per la prestazione. La partita avrebbe potuto mettersi male, ma nella ripresa siamo stati bravi a reagire". Missione compiuta ed è ciò che basta.
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