Wikipedia nella bufera, solo 1 contributo su 10 scritto da una donna perchè minacciata o discriminata

Wikipedia nella bufera, solo 1 contributo su 10 scritto da una donna perchè minacciata o discriminata
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Sabato 22 Giugno 2019, 16:35

Persino Wikipedia l'enciclopedia libera, popolare e on line che miliardi di persone consultano ogni anno, è finita sotto la lente di ingrandimento perché poco rispettosa dei generi e della parità tra i sessi. Fondata da Jimmy Wales e Larry Sanger il 15 gennaio 2001, inizialmente in lingua inglese ma poi sviluppatasi in tempo di record  in altre lingue è costretta a correre ai ripari. Un colpo basso per la sua immagine. Sicuramente un modello di successo, di popolarità, di alta diffusione ma, ahimè, un pessimo esempio per come affronta e regola la collaborazione tra maschi e femmine. Sembra un paradosso per una struttura proiettata in un orizzonte futuro eppure invece risulta che meno del 10 per cento degli autori ai vari lemmi sull'enciclopedia web siano fatti da 'autrici'. Le donne, ancora una volta, per una serie di ragioni, sono state messe da parte. Non solo.

Uno studio che sta facendo il giro del mondo in queste ore, choccando l'opinione pubblica, dimostra che moltre autrici siano state pesantemente discriminate, i loro contenuti scartati e alcune di loro persino molestate. Non è un buon inizio, ma se diamo per buoni gli studi effettuati da un qualificato team di ricercatori dell'Università di Washington non c'è da essere troppo soddisfatti, nel senso che la parità non esiste proprio nel pianeta Wikipedia, il 90 per cento dei contributi sono stati fatti da autori (e non autrici). La cifra è bassissima.

Lì per lì nemmeno il gruppo dei ricercatori ci credeva e così ha approfondito ulteriormente l'analisi, giungendo alle stesse condizioni. «Quello che mi aveva sconvolto, rispetto a precedenti studi analoghi, è che gli autori maschi di Wikipedia biasimano spesso le donne. Di conseguenza, si è venuta a creare una situazione in cui le donne autrici hanno fatto un passo indietro, non amando essere bersagliate di critiche, evitando situazioni di conflitto, di polemica. Le critiche sono sostanzialmente sempre le stesse, che le donne non hanno abbastanza competenze tecniche necessarie per editare i contenuti e modificare i vari lemmi dell'enciclopedia on line. Lì per lì questo aspetto mi aveva lasciata interdetta e forse non mi è sembrato tanto esteso, poi la scoperta». Che era tutto vero. Amanda Menking, una delle autrici dello studio, ha contattato e parlato a lungo con le poche autrici di Wikipedia da lunga data, ricostruendo un clima non proprio favorevole alla parità.

Le testimonianze raccolte hanno rivelato che non ci sono donne collaboratrici perchè vengono scoraggiate ancora prima di cominciare. NOn appena i loro contenuti vengono inseriti vengono ingiustamente contestati. Altri casi (pochi) riferiscono anche di molestie via web, e minacce varie. Abbastanza per mettere assieme gli elementi di un quadro complessivo che necessita di una bella registrata. Per esempio il caso di una biologa americana.

Il suo nome non è stato reso pubblico. Helena (nome di fantasia) ha pubblicato un suo studio che è stato immediatamente rigettato da un altro editore con commenti aggressivi. «Non capisci proprio nulla». Helena non si è persa d'animo e ha inserito un altro contributo scientifico. Il risultato è stato identico se non peggio del primo. Stavolta accompagnato una velata minaccia di morte. Helena ha segnalato a Wikipedia il caso ma l'amministratore del sito non ha preso alcun provvedimento. Poi c'è il caso di Mia, un'altra ricercatrice, che si è vista recapitare delle avance da un uomo attraverso la sua Talk page, uno spazio a disposizone di ogni autore che permette agli altri di essere contattato. Anche in questo caso è partita la segnalazione all'amministrazione ma senza troppi risultati.

Da quello che è risultato evidente ai ricercatori della università di Weshington è che esiste una specie di piattaforma parallela interna, dedicata all'eslcusione di coloro che vorrebbero collaborare con Wikipedia, specie se sono donne. La pubblicazione di questo studio ha sollevato un gran polverone e la Fondazione di Wikipedia ha annunciato di voler mettere in campo alcune iniziative per limitare le situazioni di molestie. Tanto per iniziare la pubblicazione di un codice di condotta interno e instaurare un nuovo mezzo di segnalazione. Evidentemente finora le segnalazioni non avevano seguito. 

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