L'opera è composta dal calice in oro a forma di giglio, in onore del Duomo di Orvieto che per la sua facciata piena di mosaici dorati è definita anche come il "Giglio d'Oro delle Cattedrali". La facciata del Duomo è infatti incisa nella patena d'oro come una sorta di microscultura. Li raccoglie un cofanetto in acciaio ageminato con gli stemmi di Bolsena, la città del Miracolo eucaristico del Corpus Domini, di Orvieto e dei simboli del Papa. «Il Giglio d'oro - spiega la direttrice del Museo dell'Opera del Duomo, Alessandra Cannistrà - è un manufatto prezioso ma anche il simbolo dello strettissimo legame tra la città e la sua cattedrale. Porta con sè una grande tradizione artistica ed è stato realizzato per un'occasione speciale, la visita del Papa a Orvieto per un evento altrettanto speciale ovvero il settimo centenario della Bolla Transiturus e quindi la celebrazione della vocazione di Orvieto come città del Corpus Domini e città eucaristica».
Domenica 23 giugno sarà utilizzato per la messa del Corpus Domini che sarà celebrata dal cardinale indiano Oswald Gracias, componente del C6 del Papa, e sarà poi riportato a Mumbai dove dal 1964 viene custodito. In questi giorni una delegazione dell’Archdiocesan Heritage Museum di Mumbai, il secondo museo del paese sull’arte religiosa cristiana che custodisce manufatti risalenti al XVI secolo, composta dal direttore padre Warner Dosuza, dalla vice direttrice Joynel Fernandes e da una collaboratrice hanno incontrato il sindaco Roberta Tardani e sono stati ospiti della città che hanno potuto visitare accompagnati dal presidente del Capitolo della Cattedrale, don Stefano Puri, da due dei tre figli di Marcello Conticelli, don Luca e Marco Conticelli, sindaco di Porano, da Alda Coppola, presidente di Fidapa BPW Italy sezione di Orvieto, l’associazione che ha curato l’iniziativa e i collegamenti con Mumbai con il sostegno dell’azienda Vetrya.
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