Regio di Torino, fischi e buuu per il sovrintendente Graziosi e la sindaca Appendino

Il sovrintendente del Regio di Torino William Graziosi
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Martedì 18 Giugno 2019, 07:36
Conferenza stampa ad alta tensione lunedì al teatro Regio di Torino, dove la presentazione della stagione lirica 2019/2020 è stata l'occasione per contestare rumorosamente con fischi e buu il sovrintendente William Graziosi e la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che dell'ente lirico è la presidente.

A riassumere il malumore una lettera sottoscritta da oltre un centinaio di dipendenti del teatro e letta in conferenza stampa in cui, si sottolinea che «le tante accuse che aleggiano sul management, al di là della fondatezza o meno, danneggiano la reputazione del teatro» e si chiede alla sindaca «una soluzione che restituisca dignità riconoscendo il valore e la qualità del lavoro svolto con la scelta di un management al di là di ogni sospetto è all'altezza della sfida ambiziosa che tutti i dipendenti sono determinati ad affrontare».

Applaudito a lungo, invece, l'ex direttore artistico Alessandro Galoppini che ha ribadito che nel caso il sovrintendente, il cui mandato scade a settembre, venisse riconfermato dal nuovo Consiglio di Indirizzo, lascerà il Regio. «Che ci sia tensione nel teatro è noto da mesi - ha commentato la sindaca a margine - tanto che i lavoratori mi hanno scritto e li incontrerò i prossimi giorni. Il 19 si riunirà il Consiglio di Indirizzo che sulla nomina del sovrintendente ha scelto una procedura comparativa. Credo che le tensioni, siano in parte normali in un momento difficile, sta a noi riuscire a non alimentarle. Bisogna trovare una soluzione che ricompatti la situazione ma oggi l'obiettivo, per quanto mi riguarda, è andare avanti con il piano di sviluppo e con le strategie che ci siamo dati e con le azioni perché il futuro del teatro dipende anche dalle fondamenta economiche », ha concluso Appendino che a proposito dello stanziamento da 8,5 milioni annunciato nelle scorse settimane dal ministero dei Beni culturali e destinato alla ristrutturazione del teatro, ha assicurato che i fondi sono al Cipe dove prosegue l'iter autorizzativo.

«Non ho fatto nulla di quello che mi si accusa - ha detto dal canto suo Graziosi - sono sempre stato un uomo delle istituzioni e da quando sono arrivato al Regio ho accettato la sfida e cercato di costruire un futuro e abbiano portato a termine una bella stagione.
Vado avanti - ha proseguito - ho una proroga, ero a disposizione del vecchio Consiglio di Indirizzo, ora lo sono del nuovo e metterò tutta la mia professionalità e qualità accumulate in 25 anni di lavoro nel settore della lirica per cercare di fare del mio meglio. Spero siano i fatti a giudicarmi - ha concluso - e non i pensieri o i corporativismi». 
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