Quelle lacrime di gioia in panchina: dopo averne subiti 17 arriva il primo gol delle thailandesi. Ed è festa nazionale

Le lacrime di Nualphan Lamsam che abbraccia la ct thailandese Nuengrutai Srathongvian
di Francesco Padoa
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Lunedì 17 Giugno 2019, 21:05 - Ultimo aggiornamento: 22:52

E' stato forse uno dei momenti più emozionanti di questo mondiale femminile. Una di quelle scene, che quando sei fortunato a vederle, non te le scordi più. E ti lasciano il segno nel cuore. Una storia incredibile, quella delle ragazze thilandesi, che prendono schiaffi, e gol a valanghe. Ma poi succede che, all'improvviso, un lampo accende i loro volti e cambia la loro storia: un gol segnato. Dopo averne presi ben 13 nella prima partita dagli Stati Uniti, disintegrate dalle ragazze stelle e strisce. E poi, nella seconda partita, altri 4 gol subiti dalla Svezia: in totale 17 reti in due partite.

Ma arriva il lampo. È successo davvero. Quando K. Sung-Ngoen se ne è andata via in velocità, era il 90esimo, nessuno pensava che potesse arrivare fino a battere la portiera svedese. E' esploso lo stadio. Le thailandesi hanno cominciato a esultare (sotto nella foto) come se avessero vinto la finale dei mondiali. Immagini emozionanti, significative, ricche di pathos.

E lacrime, tantissime lacrime, inquadrate e zoomate dalle telecamere: soprattutto quelle di Nualphan Lamsam, travolta dalla gioia, in panchina accanto alla ct  Nuengrutai Srathongvian. La Lamsam non è una thailandese qualsiasi, non è solo il team manager, non è solo la presidente e amministratore delegato di Muang Thai Insurance, ma è una donna che ha investito molto nella nazionale del suo Paese, sponsorizzandola, sostenendola, finanziandola al punto di riuscire a regalarle la qualificazione a questi mondiali francesi.

Abbracci in panchina e bandiere thailandesi issate sugli spalti della Costa Azzurra. Erano ancora raggianti  e commosse per il gol, che seppur fosse superato il 90esimo, sono riusciti a prenderne un altro di gol, il 18esimo di questo mondiale. Ma questo non ha cambiato nulla, quella rete realizzata, la prima della storia mondiale della Thailandia, non potrà cancellarla nessuno.  
«Siamo tutti umani», ha detto la portiera svedese Lindahl cercando di giustificare il fatto di esser stata superata dall'attaccante thailandese. 

«Era un obiettivo difficile e giocare contro una grande squadra come la Svezia, significava tanto», ha detto l'allenatrice thailandese Nuengrutai Srathongvian - Segnare quel gol è stato incredibilmente bello, significa che tutta la nostra preparazione è stata ripagata. Questo obiettivo ci ha fatto ridere, ci ha fatto sorridere e ci ha reso felici».
Non conta nulla il fatto che i 18 gol concessi dalla Thailandia equivalgono al record del torneo stabilito dall'Argentina nel 2007. E, la Thailandia deve ancora affrontare il Cile (dopodomani) nell'ultima partita. Quanti gol prenderanno questa volta? Ma soprattutto: riusciranno a ripetersi segnando ancora? 

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