L'Aquila: salute mentale, «A 10 anni dal sisma le ferite iniziano a guarire»«»

L'Aquila: salute mentale, «A 10 anni dal sisma le ferite iniziano a guarire»«»
di Marianna Galeota
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Sabato 15 Giugno 2019, 14:38
Aquilani popolo di resilienti a 10 anni dal sisma che nel 2009 ha distrutto la città e il suo tessuto sociale. A confermarlo è la professoressa Rita Roncone, direttrice dell’unità operativa semplice dipartimentale Trattamenti riabilitativi e interventi precoci in salute mentale del dipartimento di Salute mentale dell’ospedale San Salvatore e direttrice scientifica, insieme al professor Massimo Casacchia, del convegno nazionale di ieri mattina “Riprendersi dalla catastrofi ed oltre, 10 anni dopo. Sfide terapeutiche in salute mentale dell’adolescenza e nell’età adulta”.

Subito dopo il sisma, dal 15 al 35% della popolazione è stato colpito da disturbo post traumatico, mentre oggi, «possiamo affermare che nell’ambito della salute mentale gli aquilani hanno davvero mostrato una buona resilienza – spiega la Roncone - Sicuramente a seguito degli eventi sismici del 2016-7 si sono verificate alcune riacutizzazioni di sintomi post traumatici, però ritengo che gli aquilani abbiano davvero mostrato un buon grado di capacità di riprendere la vita». Significativa la carenza di risorse tecniche del dipartimento di Salute mentale, come specifica la professoressa.

«C’è carenza nel dipartimento e forse anche nel mio servizio che è indirizzato ai trattamenti precoci per i giovani e che di fatto conta a mia presenza, quella degli specializzandi in Psichiatria e dei tecnici della riabilitazione psichiatrica. Sicuramente in questo si dovrebbe investire di più». Tra le patologie più diffuse dopo il sisma senza dubbio sintomatologie post traumatiche: «diciamo che nell’ambito di un processo in normalizzazione per i primi mesi le reazioni d’ansia, di depressione e il ridotto funzionamento sociale non possono essere considerati veri e propri disturbi psichici. Lo scorso anno abbiamo pubblicato un manuale di trattamento della sintomatologia post traumatica per persone che a distanza di sei mesi continuavano ancora a presentare dei sintomi. Diciamo che in una prima fase è piuttosto normale che un evento del genere comporti una serie di reazioni emotive importanti. Attualmente ci sono più problemi in termini di riduzione di funzionamento, di isolamento sociale, compromissione delle condizioni socio-economiche, però è un discorso che non si può ancora corroborare da dati».

In occasione del decennale del sisma il convegno ha approfondito il tema delle strategie terapeutiche in salute mentale indirizzate a adolescenti e giovani adulti, con particolare riferimento al loro contesto di vita, in ambito familiare e sociale ed agli esiti post-traumatici. «L’unità operativa semplice che dirigo è proprio destinata a trattare con interventi precoci i giovani a partire dai 16 anni in su, nell’ottica che come in ogni campo della medicina e anche in psichiatria,tanto prima si interviene e tanto meglio è – conclude - Il servizio è purtroppo sottodimensionato in relazione alle esigenze e comunque sta conducendo diversi interventi non solo farmacologici, ma anche sulla gestione dell’ansia, della depressione e dei buyers cognitivi. E’ una piccola esperienza che portiamo avanti con grande determinazione». Il convegno ha inoltre accolto il 4° premio scientifico nazionale dedicato al dottor Rocco Pollice, scomparso 5 anni fa, che ha diretto e ideato il servizio Smile.
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