Nella decisione di Iannotti ha pesato anche il fatto che il calcio di oggi è sicuramente un altro rispetto al passato, meno stimolante e anche meno romantico: «Prima si pensava solamente a giocare a calcio, adesso si pensa ad altro. Quando ero più giovane ci si dedicava totalmente a questo sport, si stava male se si perdeva una partita o se non si era contenti della propria prestazione. C’era la voglia continua di migliorarsi. Oggi i giovani dentro lo spogliatoio stanno sempre davanti ai telefonini, non vedono l’ora che finisca l’allenamento, non hanno il senso del sacrificio. Anche per questo motivo ho deciso di smettere. Da allenatore voglio trasmettere ai giovani tutta l’esperienza che ho maturato in carriera, diffondere quei valori positivi che ho appreso da calciatore e che le nuove generazioni non hanno. Mi piacerebbe fare quello che non mi è riuscito da giocatore».
Le idee di Iannotti per il futuro sono chiare e i modelli di riferimento da cui prendere esempio non mancano: «L’anno prossimo allenerò i 2007 della Spes Montesacro, un gruppo tecnicamente molto forte da preparare per l’inserimento nell’agonistica dalla scuola calcio. Non sarà la prima esperienza in panchina perché già da due anni alleno. Prima con gli Allievi Provinciali a Villalba abbiamo vinto il campionato, e poi in questa stagione ho svolto la figura di giocatore-allenatore all’Accademia Calcio Roma. Cercherò di prendere esempio dai grandi allenatori che ho avuto in passato e a cui sono molto legato come Stefano Ferretti, Sandro Pochesci, Claudio Solimina, Fabio Lucidi. Di sicuro con la tranquillità di Ferretti e la grinta di Claudio Solimina potrei diventare un grande tecnico».
Tanti sono i ricordi che Iannotti ha della sua carriera: «Le vittorie dei campionati con Villalba, Sorianese, Pisoniano e Ciampino sono quelle mi sono rimaste più a cuore. Il gol da 30 metri nella sfida Ciampino-Budoni per i play off nazionali di Eccellenza me lo porterò sempre appresso. In quei tempi sono nate tante amicizie che durano anche oggi. Il rapporto con Davide Turazza, il Papero Antonini e Marco Neri continua anche fuori dal campo».
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