Tre crocerossine spagnole, stuprate, fucilate dai miliziani comunisti nel 1936 diventano beate

Tre crocerossine spagnole, stuprate, fucilate dai miliziani comunisti nel 1936 diventano beate
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 12 Giugno 2019, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 14 Giugno, 09:12
Papa Francesco beatificherà tre crocerossine spagnole, morte tra mille tormenti nella Spagna degli anni Trenta, mentre infuriava la guerra civile. Tre martiri. Furono umiliate in ogni modo, stuprate ripetutamente, ridotte quasi a brandelli dai miliziani comunisti e poi, non ancora paghi di questa violenza, i combattenti le caricarono su un carro e le portarono in giro per Pola de Somiedo, un paese delle Asturie, in modo che tutti si sentissero i loro lamenti. All’alba furono finite a fucilate, mettendo fine a questa agonia. I corpi furono trovati interamente nudi, una misura inflitta alle vittime per una ulteriore umiliazione.

Octavia Iglesias Blanco, Olga Pérez-Monteserín Núñez y Pilar Gullón Iturriaga (41, 23 y 25 anni) prima di morire implorarono di vedere un sacerdote, ma l’unico che c’era in quella zona era stato ucciso il giorno prima. Prima di fare fuoco, le tre donne urlarono «Viva Cristo Re, Viva Dio». A quel grido gli aguzzini, ridendo, urlarono ancora più forte, «Viva la Russia, viva il Comunismo».La cosa più terribile è che l'esecuzione fu affidata a tre miliziane comuniste.

La crocerossine prestavano servizio al fronte asturiano, nell’ospedale di Puerto di Somiedo dove erano arrivate il 18 ottobre 1936. Le tre ragazze dovevano essere sostituite dopo una settimana ma furono loro a chiedere di non essere separati dai feriti. Il 27, poco prima che tutta l’area cadesse in mani populiste, fu fatta loro l’offerta di scappare ma rifiutarono tutte una seconda volta. Nel frattempo venivano uccisi tutti i feriti, compreso il dottore e il cappellano.

 La storia di queste martiri ha sempre commosso la Spagna. Le spoglie delle tre crocerossine - le prime crocerossine ad essere beatificate - sono sepolte nella cappella di San Juan nella cattedrale di Astorga. Laura Sánchez Blanco, professore alla Pontificia Università di Salamanca, ha raccolto molte testimoinanze in un libro intitolato Donne falangiste, tradizionaliste e Azione Cattolica uccise nella Guerra Civile (Actas).
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