Morte sul monopattino, ora Parigi cambia le regole

Morte sul monopattino, ora Parigi cambia le regole
di Francesca Pierantozzi
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Mercoledì 12 Giugno 2019, 09:06

Il dibattito fin qui era stato appassionato, politico, a tratti anche divertente, con le minacce di multe a chi sfreccia in monopattino sui marciapiedi o la caccia a quelli che li buttano ovunque («la Nasa rivela: ritrovati monopattini su Marte» ha titolato l'altro giorno il famoso sito satirico Gorafi).

Ieri però sulle discussioni su come regolare l'invasione delle trottinette elettriche a Parigi si è abbattuta la tragedia: un ragazzo di 25 anni è morto dopo essere stato travolto l'altra sera a un incrocio nel quartiere della Goutte D'Or, sul suo monopattino elettrico, senza casco, perché la legge non lo impone, a circa 30 chilometri orari, perché per ora non ci sono limiti di velocità, e sulla corsia delle auto, perché niente impone ancora che debba circolare sulle piste ciclabili. È la prima vittima dei nuovi monopattini a Parigi.

SEGNALI DI ALLERTA
L'incidente è arrivato dopo una moltitudine di segnali di allerta: ad aprile, un ottantenne è morto travolto su un marciapiede da un monopattino a Levallois Perret, subito fuori Parigi, un paio di mesi una mamma col figlio neonato nella carrozzina sono finiti per terra in un parco nel 17esimo arrondissement e tre settimane fa una pianista dell'Opera Garnier di Parigi, Isabelle Albertin, è stata investita sul piazzale delle Halles: doppia frattura al braccio, rischia di non poter più suonare.

«Questi veicoli non sono giocattoli e devono essere sottoposti al rispetto delle regole del codice della strada» ha detto ieri mattina il vice sindaco Emmanuel Grégoire, che ha commentato anche l'incidente di lunedì sera: «Secondo l'inchiesta, il giovane sul monopattino non ha rispettato la precedenza e l'autista del camioncino non è riuscito ad evitarlo, che almeno questo dramma serva da esempio agli altri». L'inchiesta comunque andrà avanti, anche perché la trottinette su cui si trovava il ragazzo è scomparsa all'arrivo dei soccorsi.

In un anno, Parigi è stata invasa da circa 20 mila monopattini elettrici. Sono ormai dodici gli operatori (tra questi anche il veicolo firmato da Usain Bolt che è venuto di persona per promuoverlo a Parigi) a gestire questo nuovo servizio che fa concorrenza al bike sharing. Il veicolo si prenota via un'applicazione. Quasi tutti gli operatori prevedono un costo iniziale di 1 euro e poi circa 15 centesimi ogni 15 minuti. Arrivati a destinazione il veicolo si può lasciare dovunque, e ormai le trottinette lasciate in terra sui marciapiedi, nelle aiuole, davanti ai negozi, sono più numerose di quelle che sfrecciano.

Per il momento fuori da qualsiasi norma, questi oggetti moventi non identificati come li chiamano, sono diventati l'ossessione della sindaca Anne Hidalgo che giovedì scorso ha annunciato una serie di misure per tentare un primo inquadramento delle nuove due ruote: da luglio, il parcheggio sui marciapiedi (e tanto più l'abbandono per terra) dei monopattini sarà vietato, la velocità dovrà essere limitata a 20 chilometri orari e non potrà superare gli 8 nelle aree pedonali, divieto anche di sfrecciare in parchi e giardini e casco raccomandato, visto che imporlo non si può: l'Assemblée Nationale ha rifiutato di votarne l'obbligatorietà per bici, skate e altre due ruote varie in quanto «i francesi non possono più sopportare di vedersi imporre degli obblighi».

Anne Hidalgo ha anche cercato di sensibilizzare gli operatori del servizio. Il più grosso, Lime, ha già creato una pattuglia urbana di una cinquantina di agenti incaricati di ripulire i marciapiedi dai monopattini parcheggiati o semplicemente sdraiati. Gli operatori sono anche pronti a intervenire sulla velocità: Lime per esempio ha fatto sapere che «un sistema ci consente di regolare la velocità a distanza» impedendo che superi una determinata soglia, come è già il caso a Lione.

NELLE ALTRE CITTÀ
Altra iniziativa a cui pensa la sindaca: istituire un numero chiuso di monopattini, limitando anche il numero di operatori in azione, come è stato fatto a San Francisco, dove non possono circolare più di 10 mila veicoli.

Il servizio di monopattino-sharing sta ormai contagiando le altre grandi città di Francia, da Strasburgo a Bordeaux e comincia a esportarsi all'estero. La Germania ha autorizzato il mese scorso il loro utilizzo, ma con molte restrizioni. Anche Bruxelles sta correndo ai ripari e proprio ieri la municipalità ha annunciato un piano rigoroso di zone dove sarà vietato lasciarle. A essere sanzionati non saranno però gli utenti, ma gli operatori: dai 200 euro per una prima contravvenzione, fino a 2mila in caso di recidiva, col rischio di ritiro della licenza.

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