Dire «i napoletani sono tutti ladri», per il magistrato non è diffamazione

Dire «i napoletani sono tutti ladri», per il magistrato non è diffamazione
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Martedì 11 Giugno 2019, 18:22
Dire che “i napoletani sono tutti ladri” non è reato. Almeno stando a quanto sostiene il vice procuratore di Aosta Sara Pezzetto. La vicenda inizia nel gennaio scorso quando nel bar delle Guide di Courmayeur il proprietario si rifiuta di trasmettere la partita di calcio Milan-Napoli, dicendo al cliente che glielo aveva chiesto che «non gli piacevano i napoletani perché sono tutti ladri». Il vice procuratore onorario di Aosta Sara Pezzetto ha chiesto al giudice di pace l'archiviazione dell'indagine per diffamazione a carico del gestore del bar, aperta dopo una querela di un quarantottenne originario di Caserta e residente a Milano, a cui rimane ora la strada del giudizio civile.

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I fatti risalgono al 26 gennaio scorso. Il comportamento, secondo la procura guidata da Paolo Fortuna, non configura il reato di diffamazione in quanto l'offeso era presente e neppure quello di ingiuria, ormai depenalizzato.
Inoltre in base a una sentenza della Cassazione, non si può neppure parlare di «odio razziale o etnico» dato che manca un «sentimento idoneo a determinare il concreto pericolo di comportamenti discriminatori». Secondo il cliente, il gestore del bar alla sua richiesta aveva dapprima risposto con «a noi i napoletani non piacciono e le partite del Napoli non le facciamo vedere». In quel momento nel locale vi erano diversi turisti stranieri che seguivano il Torneo Sei nazioni di rugby. L'avventore aveva quindi accompagnato fuori dal bar i propri figli ed era rientrato, sentendosi dire che «non gli piacevano i napoletani perché sono tutti ladri, perché quando ci sono dei napoletani nel locale fanno sempre casino e spesso rubano i soldi dalla cassa», precisando poi che «il locale è mio e nel mio locale i napoletani non li voglio».
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