Anna che si misurava con qualcosa più grande di lei, forse senza comprendere, ma senza mai odiare, annotando che non bisognava rinunciare alla luce che sprigiona dal cuore. Grazie al suo Diario, pubblicato postumo che scrisse durante i due anni di clandestinità con la sua famiglia, fra il 1942 e il 1944, nel retro di un appartamento ad Amsterdam, dove il padre - temendo ritorsioni in Germania - si era trasferito da Francoforte con la moglie e le due figlie nel 1933, intere generazioni hanno pianto e raccolto l'energia della piccola Anna.
Domani, 12 giugno, avrebbe festeggiato i 90 anni, magari con una bella torta e circondata da nipoti e pronipoti. Le vicende purtroppo le conosciamo. Venezia la ricorderà con una Maratona di lettura integrale del suo Diario, ospitata nel Campo del Ghetto Nuovo, grazie all’apporto di 90 volontari, che si alterneranno al microfono dalle 10 del mattino alle 20 di sera.
Ad aprire la lettura, quattro donne che hanno vissuto da vicino le discriminazioni e lo sterminio: Lia Finzi, Olga Neerman, Laura Voghera e Virginia Gattegno; a chiudere la lettura l’attrice Ottavia Piccolo. Si partirà dalla prima pagina del Diario. La piccola grande Anna era fiduciosa: «Spero che potrò confidarti tutto, come non ho mai potuto fare con nessuno, e spero mi sarai di gran sostegno».
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