Dopo il primo gol del brasiliano Bertoletti, è stato proprio Compagnone a realizzare il 2-1 prima della terza marcatura dell’argentino La Porta. Curiosa l’esultanza dello stesso Compagnone che ha tirato fuori una maschera da squalo. «Da qualche anno mi chiamano Tiburon (che in spagnolo vuol dire squalo), un nomignolo nato da una professoressa di spagnolo per via della “cresta” che portavo al tempo e che ho conservato con piacere». Il Palestrina è stato autore di un grande finale di stagione. «Vincere 14 partite consecutive è stato davvero incredibile. Mister Di Loreto ha avuto grandi meriti, trasmettendoci una grandissima carica caratteriale. Ma al momento del suo arrivo, anche noi ci siamo parlati e ci siamo detti che non era possibile continuare in quella maniera: d’altronde questa è una squadra molto forte».
L’ex attaccante del Colleferro ha dato un contributo pesante nonostante la foltissima concorrenza là davanti. «Ho segnato 16 gol in campionato, 3 in Coppa e uno nei play off. Sono contento del mio rendimento, ho rubato con gli occhi ai miei compagni di reparto più esperti, cercando sempre di migliorare. Il futuro? La mia priorità è per il Palestrina, poi ne parleremo nei prossimi giorni con la società».
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