Huawei, grana Facebook: l'app non sarà più preinstallata sui telefoni cinesi

Huawei, grana Facebook: l'app non sarà più preinstallata sui telefoni cinesi
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Venerdì 7 Giugno 2019, 19:10 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 08:15

Il boicottaggio Usa di Huawei chiama in causa anche Facebook. Il colosso di Mark Zuckerberg si adeguerà al divieto di fare affari con la società cinese, e di conseguenza tutte le sue app - non solo Facebook ma anche WhatsApp, Instagram e Messenger - non saranno più preinstallate sui futuri smartphone di Huawei. Chi li comprerà potrà comunque scaricarle e usarle, ma la mossa rischia di aumentare i timori dei consumatori e di far calare le vendite di Shenzhen. Le nuove norme, però, danneggiano anche le aziende americane, e non solo.

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A evidenziarlo è Google, secondo cui il bando contro Huawei rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. I problemi nascono dall'iscrizione di Huawei nella «entity list», la lista nera del commercio Usa che vieta alle società a stelle e strisce di vendere beni e servizi all'azienda cinese. L'amministrazione Trump ha concesso una licenza temporanea di tre mesi che scadrà a fine agosto. Dopo quella data, in assenza di sviluppi, i big tecnologici americani dovranno tagliare i ponti con la compagnia asiatica. Per «garantire la conformità» alle nuove regole, Facebook non consentirà più a Huawei di preinstallare le sue app sui nuovi smartphone. Per i telefoni in circolazione non cambia nulla. Quelli futuri arriveranno nei negozi senza le app di Facebook, ma gli utenti potranno scaricarle come fanno già con molte altre, da Candy Crush a Spotify. Il download sarà dal Play Store, il negozio di Google per Android, o da un negozio analogo, se e quando Huawei lancerà il suo sistema operativo Ark.

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Proprio su questo si concentrano i timori di Google che, secondo il Financial Times, è in pressing sul governo Usa. Se Huawei non potrà più avere gli aggiornamenti di Android - è il ragionamento di Google - la società cinese svilupperà una sua versione modificata di Android, che renderà gli smartphone più vulnerabili anche agli attacchi hacker. Google ha chiesto al Dipartimento del commercio di prorogare la licenza di Huawei o di essere esclusa dal divieto commerciale. Stessa richiesta è stata avanzata dai produttori di chip americani quali Qualcomm, preoccupati di perdere un cliente grosso come Huawei. Proprio l'azienda cinese nei giorni scorsi ha esplicitato il suo peso: il bando commerciale - ha detto - danneggerà oltre 1.200 aziende statunitensi, con ripercussioni su decine di migliaia di posti di lavoro
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A perderci, però, sarà anche Huawei, perché questa pubblicità negativa allontana i clienti.

Gli analisti di Canalys in settimana hanno corretto al ribasso le stime sul mercato mondiale degli smartphone nel 2019, prevedendo proprio un calo di Huawei. A prendere le difese dell'azienda cinese è la Russia. L'offensiva è un modo per »spingerla fuori dal mercato«, ha detto Putin che col colosso di Shenzen ha firmato un accordo per sviluppare la rete 5G in Russia. L'intesa è stata siglata a margine di un incontro tra i leader russo e quello cinese Xi Jinping.

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