Tetraplegico tornerà a usare le mani: bypassata lesione del midollo spinale, prima volta in Italia

Tetraplegico tornerà a usare le mani: bypassata lesione del midollo spinale, prima in Italia
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Venerdì 7 Giugno 2019, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 21:33

Tornerà ad usare le mani, dopo sei mesi da tetraplegico per colpa di un incidente stradale, i nervi riannodati come fili elettrici grazie ad un'innovativa tecnica chirurgica. Il paziente è un pasticcere di 52 anni, sottoposto per la prima volta in Italia all'eccezionale intervento all'ospedale Cto della Città della Salute di Torino. Circa tre ore e mezza per arto per bypassare il livello della lesione al midollo spinale collegando i nervi sani a quelli non più funzionanti. «Com'è andata? Bene? Grazie...», ha detto commosso ai medici l'uomo, che nei prossimi giorni inizierà la riabilitazione. 

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«Per i primi miglioramenti ci vorranno tre o quattro mesi, un anno per il recupero della funzionalità delle mani, che sarà quasi totale», spiega il professor Diego Garbossa, direttore della Neurochirurgia universitaria. Ad eseguire l'intervento anche Bruno Battiston, direttore della Chirurgia della mano dell'ospedale Cto, Paolo Titolo, e Andrea Lavorato. Con la Chirurgia della mano e la Neurochirurgia hanno lavorato in equipe anche i sanitari del dipartimento di Ortopedia - Traumatologia e Riabilitazione, diretto dal professor Giuseppe Massazza, e la Struttrura dell'Unità Spinale Unipolare, diretta dal dottor Salvatore Petrozzino.

Dopo sei mesi in cui è stato totalmente dipendente dagli altri, il paziente potrà dunque tornare ad afferrare gli oggetti e a provvedere alla propria cura personale. Era notte quando, di ritorno dal lavoro, l'uomo perse il controllo della sua auto finendo fuori strada sotto un brutto temporale. Impietosa la diagnosi dopo lo schianto: lesione midollare completa a livello cervicale e, oltre al deficit totale degli arti inferiori, addio alla possibilità di aprire e chiudere le dita. Bilateralmente. Un destino segnato per sempre se non fosse stato per questa recentissima metodica, fino ad ora eseguita in pochi centri al mondo, che permette un maggiore e più fisiologico recupero della funzione motoria e sensitiva degli arti rispetto alla chirurgia classica.

«Abbiamo trasferito e ricollegato nervi sani a nervi non più funzionali, corrispondenti al movimento e all'utilizzo delle mani, a valle della lesione», spiega ancora il professor Garbossa ventiquattro ore dopo la camera operatoria.
In questo modo è stato possibile reinnervare interi distretti muscolari, non altrimenti recuperabili con la chirurgia classica. «Il paziente sta bene, è sveglio, e non si sono presentate complicanze periprocedurali», precisa. Per l'ex pasticcere, scampato al terribile incidente stradale di sei mesi fa, è l'inizio di una nuova vita. Ancora qualche giorno, poi inizierà con i trattamenti fisioterapici che, tra qualche mese, gli permetteranno di muovere di nuovo le mani. E di ritrovare un minimo di indipendenza, necessaria per una migliore qualità della vita.


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