Morta a 108 anni Emma, la “sarta della Resistenza”: il suo laboratorio base di partigiani

Emma Fighetti
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Giovedì 6 Giugno 2019, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 08:08
Nel 2016, quando di anni ne aveva 105, dopo aver ricevuto un'onorificenza dal prefetto di Milano si era messa a ballare e a cantare Bella ciao. A 108 anni è scomparsa Emma Fighetti, la sarta della Resistenza, così la chiamavano perché il suo laboratorio era diventato una base per l'attività antifascista e antinazista. A ricordarla è stato il presidente dell'Anpi provinciale Roberto Cenati: «Abbiamo appreso, con profondo dolore, della scomparsa della partigiana Emma Fighetti, che ci ha lasciato all'età di 108 anni». E Cenati, durante le esequie, ha sottolineato le sua «straordinarie forza e vitalità».

Le voci di 12 partigiane

«Salutiamo la partigiana Emma Fighetti che durante la guerra non aveva esitato a rischiare la vita per contribuire alla lotta al nazifascismo per i suoi ideali di libertà giustizia e democrazia. Una storia bellissima, la sua, di coraggio e passione civile», scrive invece la Cgil nazionale. Nell'ottobre del 2016, le furono conferiti dal Ministero della Difesa la medaglia e il diploma di partigiana. E fu un quell'occasione che Emma intonò Bella ciao. Di lei si ricorda il comizio che tenne dalla finestra della Casa del Popolo di Baggio, dove viveva, subito dopo la Liberazione, davanti alla popolazione del quartiere tra cui anche molte donne. Le stesse dei Gruppi difesa della donna che con lei poi furono protagoniste di un corteo, in bicicletta: Emma avvolta da una bandiera rossa ricavata da pezzi di stoffa del suo laboratorio.

Lei e le altre avevano dato rifugio ai partigiani braccati, ai renitenti alla leva dopo l'8 settembre, avevano fatto da staffetta, portando messaggi tra i componenti delle brigate. Fino all'ultimo ha cucinato per figlie e nipoti e si arrabbiava anche se non mangiavano. Nata nel 1911 a Premeno (Verbano-Cusio-Ossola), sul Lago Maggiore, Emma ma si era trasferita a Milano per seguire il marito, operaio, che aderì anch'egli alla Resistenza ma senza sapere dell'attività della moglie. «E così doveva essere», amava dire la sarta partigiana. 
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