Marco Pasqua
Romanità
di Marco Pasqua

Un orto contro il degrado: così i residenti di Fonte Laurentina riqualificano il giardino

L'Ortosauro a Fonte Laurentina
di Marco Pasqua
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Mercoledì 5 Giugno 2019, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 18:39
«C’è un grande prato verde, dove nascono speranze, che si chiamano ragazzi», per citare la poesia cantata firmata da Gianni Morandi. Ma in questo caso il prato è piccolo e il verde sta lottando per scalzare il degrado. I ragazzi ci sono, e combattono perché il degrado non attecchisca anche in questo spicchio di terra. Nel giardino Lima, a Fonte Laurentina, in via Fubini, c'è chi ha allestito un piccolo orto didattico. E' itinerante, il che vuol dire che cambia collocazione, di anno in anno, và dove c'è da portare del verde. E i posti, a Roma, non mancano. Ma adesso è qui, davanti alle case, guardato a vista da uno spaventapasseri artigianale, realizzato da una mamma del quartiere e che piace tanto ai bambini. Le piantine aromatiche e gli ortaggi li hanno piantati Maurizio Romano, che guida l'associazione I Casali della Memoria, ed Enrico Maria Casini, per tutti Chetto, aiutati anche dalla Proloco. Quest'area ha un nome speciale: OrtoSauro. Speciale, perché è dedicato ad una persona che è venuta a mancare: Sauro, che dal Veneto si era trasferito per curare un brutto male. Aiutava i ragazzi di Fonte Laurentina, insegnava loro a fare le marmellate e li sosteneva economicamente nel creare questi orti urbani. E ora che non c'è più, i ragazzi porteranno nel cuore tutto le sue lezioni.
 

Tra le magliette preferite di Maurizio ce n'è una che dice molto: “Keep calm ad fatti un orto”, una filosofia di vita. In tanti aiutano a portare avanti questo progetto – le mamme vengono con i bambini ad annaffiare le piante - il cui fine è anche quello di riqualificare un giardino dimenticato. «E' da un mese e mezzo che l'ho preso in carico – racconta Chetto – e ogni sera alle 19 lo vado a curare». E' aperto ai contributi migliorativi di tutti: un modo per farlo entrare nelle vite dei residenti. Ed è anche una risposta concreta a quell'ambientalismo di facciata di quanti, magari, non sono disposti a sporcarsi le mani con iniziative concrete come questa.
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