“Caro Massimo”, aneddoti su Troisi nella biografia di Matilde Hochkofler

Massimo Troisi nel film Ricomincio da tre
di Ilaria Ravarino
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Martedì 4 Giugno 2019, 21:49 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 10:29
La protagonista femminile di Ricomincio da tre, il primo film da regista di Massimo Troisi, doveva essere Stefania Sandrelli. Lo racconta la figlia Amanda in un’intervista riportata da Matilde Hochkofler nel suo Caro Massimo, accurata biografia di Troisi - pubblicata da La nave di Teseo - e miniera di aneddoti sull’attore partenopeo, dall’esordio in parrocchia a San Giorgio a Cremano fino alla morte nel 1994, il giorno dopo la fine delle riprese de Il Postino.

La collaborazione con Sandrelli, fortemente voluta da Troisi, non sarebbe andata in porto per il rifiuto dell’attrice, che cedette la parte a Fiorenza Marchegiani anche per l’effettiva difficoltà incontrata nel comunicare con l’attore:
«Si incontrarono nel salotto di mia madre - ricorda Amanda Sandrelli - Massimo cominciò a parlare nel suo napoletano abbastanza strettino, mia madre lo guardava sorridendo e non capiva nulla. Ogni volta, quando lui finiva di parlare, lei gli faceva un bel sorriso, mi guardava e io facevo una traduzione. Poi decise di non fare il film, ma lo apprezzò molto. Cominciò a seguire i suoi spettacoli, finché per un festival di cinema fecero un viaggio a New York che non si è mai dimenticata».

Nella biografia di Hochkofler molte pagine sono dedicate anche alla collaborazione, e all’amicizia, tra Troisi e Benigni, insieme in Non ci resta che piangere: “È stata la lavorazione più divertente che ho mai fatto. Non mi è mai capitato di ridere così sul set - racconta Troisi in un’intervista concessa a Hochkofler nel 1988 - È come se facessimo a gara a chi fosse il più comico: la scena di quando usciamo da casa di Vitellozzo in abiti quattrocenteschi l’abbiamo girata una volta sola, la prima. Perché poi non riuscivamo a cominciarla senza ridere come pazzi”.

Una collaborazione felice che tuttavia fu solo una parentesi nella loro carriera: “Quando ho scoperto Troisi sono andato subito a cercarlo, e così fece lui quando vide me e le mie cose - racconta Benigni nel libro - Eppure tutte le grandi passioni finiscono, così come sono cominciate. E poi è finita anche quella”.

Importante anche l’amicizia con Marcello Mastroianni, nata durante la lavorazione di Splendor: “Troisi mi piace anche se è molto diverso da me - ricorda Mastroianni in un’intervista - ma abbiamo in comune una certa pigrizia, come individui e come uomini. La sua ancora più sviluppata della mia, e anche per questo mi piace”.

Insieme a Mastroianni, a Cinecittà, Troisi conobbe Jennifer Beals, diventata famosa per Flashdance, con cui si fidanzò per qualche tempo.
E che, proprio per pigrizia, non riusciva mai a riaccompagnare di mattina all’aeroporto. “A che ora ti sei svegliato per accompagnarla?”, gli chiedeva Ettore Scola. “L’aggio accompagnata - rispondeva Troisi - fino alla porta”. 
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