BICI E POLITICA
Dai banchi dell’aula consiliare alle due ruote, la passione per il ciclismo di Giosuè Calabrese è ormai conosciuta ad ogni polo della politica reatina e non solo: «Sono ormai più di sette anni che pratico ciclismo – racconta Calabrese - Ho dei trascorsi giovanili da mezzofondista, ero allenato da Andrea Milardi. Poi ho abbandonato e dovendo riprendere a fare un po’ di sport ho scelto la bici, che mi è sempre piaciuta. Dopo un po’ di tempo, però, divertirsi non mi bastava più e allora ho cominciato a fare gare per cercare il confronto agonistico. La scorsa stagione ho vinto dieci competizioni, mentre quest’anno ho realizzato un primo posto, due piazzamenti da secondo e un terzo gradino del podio».
Così, Calabrese ha anche scoperto la sua anima da lotta contro il tempo: «Le gare che mi sono più congeniali sono le cronoscalate – rivela - perché non sono un grande discesista quindi durante la crono sono dieci chilometri di salita e lì mi trovo bene. Quando iniziano le discese, lì non sono un falco».
Poi c’è la bici persino come allenamento di resistenza agli scatti della fatica politica: «Due anni fa, il giorno delle elezioni ero qui, ad una gara organizzata al Terminillo. Le lunghe distanze della bici danno la forza in più per reggere le maratone consiliari che non ci sono più – scherza Calabrese - Ma sarei pronto se tornassero». Anche se, chi ha assistito alle approvazioni dei bilanci consuntivi e di previsione del Comune di Rieti forse avrebbe qualcosa da ridire, al riguardo.
«Oh, questo è forte, tenetelo d’occhio», parole di un reduce della Marathon che, riferendosi a Calabrese, si intrufola di scatto nella conversazione, per poi svanire tra la folla.
Al momento, però, nessuno ha ancora avvistato Giosuè Calabrese arrivare ad un consiglio comunale in sella alla sua fida bici da corsa. Ma forse è soltanto questione di tempo.
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