Rieti, «Oh, questo è forte, tenetelo
d'occhio». Giosuè Calabrese
vince la M7 sul Terminillo:
«Amo le cronoscalate»

Giosuè Calabrese
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 3 Giugno 2019, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 10:10
RIETI - A via dei Villini, il traguardo dei 108 km della Mediofondo della Terminillo Marathon lo ha tagliato in 4 ore, 4 minuti e 31 secondi, 62esimo assoluto della classifica e il migliore sugli altri nove, diretti avversari della categoria M7. Poi, quasi a metà pomeriggio, il consigliere comunale di minoranza del gruppo reatino “Rieti Merita”, Giosuè Calabrese, è salito sul podio della premiazione allestito nel piazzale d’ingresso di Pian de Valli, portandosi a casa medaglia e partecipazione di una delle tante gare di ciclismo amatoriale alle quali l’ex sindaco di Posta – suo paese natale, che ha attraversato durante la Marathon – e già presidente della Provincia di Rieti per due mandati, non riesce a rinunciare. Insomma, un’assuefazione alle due ruote persino più acuta di quella alla politica, dove lucidità di pensiero e dialettica mai scontata - nei consigli comunali e durante le commissioni – sono il suo tratto distintivo.

BICI E POLITICA

Dai banchi dell’aula consiliare alle due ruote, la passione per il ciclismo di Giosuè Calabrese è ormai conosciuta ad ogni polo della politica reatina e non solo: «Sono ormai più di sette anni che pratico ciclismo – racconta Calabrese - Ho dei trascorsi giovanili da mezzofondista, ero allenato da Andrea Milardi. Poi ho abbandonato e dovendo riprendere a fare un po’ di sport ho scelto la bici, che mi è sempre piaciuta. Dopo un po’ di tempo, però, divertirsi non mi bastava più e allora ho cominciato a fare gare per cercare il confronto agonistico. La scorsa stagione ho vinto dieci competizioni, mentre quest’anno ho realizzato un primo posto, due piazzamenti da secondo e un terzo gradino del podio».

Così, Calabrese ha anche scoperto la sua anima da lotta contro il tempo: «Le gare che mi sono più congeniali sono le cronoscalate – rivela - perché non sono un grande discesista quindi durante la crono sono dieci chilometri di salita e lì mi trovo bene. Quando iniziano le discese, lì non sono un falco».

Poi c’è la bici persino come allenamento di resistenza agli scatti della fatica politica: «Due anni fa, il giorno delle elezioni ero qui, ad una gara organizzata al Terminillo. Le lunghe distanze della bici danno la forza in più per reggere le maratone consiliari che non ci sono più – scherza Calabrese - Ma sarei pronto se tornassero». Anche se, chi ha assistito alle approvazioni dei bilanci consuntivi e di previsione del Comune di Rieti forse avrebbe qualcosa da ridire, al riguardo.

«Oh, questo è forte, tenetelo d’occhio», parole di un reduce della Marathon che, riferendosi a Calabrese, si intrufola di scatto nella conversazione, per poi svanire tra la folla.

Al momento, però, nessuno ha ancora avvistato Giosuè Calabrese arrivare ad un consiglio comunale in sella alla sua fida bici da corsa. Ma forse è soltanto questione di tempo.
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