Flat tax al 7% per attrarre al Sud pensionati stranieri ed emigrati

Flat tax al 7% per attrarre al Sud pensionati stranieri ed emigrati
di Jacopo Orsini
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Domenica 2 Giugno 2019, 23:54 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 14:40
Tasse ridotte al 7% per i pensionati stranieri che decidono di trasferirsi nel Mezzogiorno d’Italia. Il provvedimento varato con l’ultima legge di Bilancio è diventato operativo in questi giorni con le regole dettate dall’Agenzia delle entrate. L’idea del governo gialloverde è chiara: rispondere ai paesi che attirano pensionati italiani con imposte super agevolate, in certi casi anche azzerate. Come il Portogallo che non fa pagare niente per 10 anni a chi fissa la residenza nel paese. Una possibilità sfruttata da quasi duemila italiani, come ricordato anche di recente dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Ma l’obiettivo non è solo richiamare pensionati benestanti del nord Europa attratti dal sole, dal cibo e dalla qualità della vita del Belpaese. L’intenzione è anche cercare di far tornare gli emigranti, i connazionali andati all’estero nei decenni passati per lavorare. Gente che magari ora potrebbe rientrare, spinta proprio da uno sconto sulle imposte.

«Ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno in Spagna e Portogallo per non pagare la tassa sulle pensioni. Io penso che alcune zone del nostro Paese siano molto più belle, accoglienti e ospitali. Proporrò una zona di esenzione fiscale anche in Italia», aveva detto tempo fa il vice premier, Matteo Salvini, perorando un norma da tempo sostenuta dagli economisti leghisti.



Non ci sono stime ufficiali su quanti pensionati stranieri il governo conti di far trasferire al sole della Penisola. «Gli impatti della misura saranno quantificati per la prossima legge di bilancio, dato che il nuovo regime entrerà in vigore a partire dalla dichiarazione 2020 sui redditi 2019 - sottolinea il senatore leghista Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze di palazzo Madama e uno degli ideatori della norma -. Naturalmente bisognerà aspettare il 2021 per avere dati certi riguardo agli effettivi introiti e pianificare quindi l’impiego delle risorse raccolte». Il gettito che arriverà dalle imposte versate dai pensionati arrivati in Italia grazie a questo provvedimento verrà infatti utilizzato per finanziare le università meridionali specializzate nelle materie tecnico-scientifiche. Uno strumento immaginato dalla Lega anche per contrastare il fenomeno dell’emigrazione studentesca dal Sud. «Con questo intervento si supera la logica dell’attrazione di consumi sui territori, investendo sul capitale umano di regioni che hanno enormi potenzialità inespresse», aggiunge Bagnai sottolineando che «anche questa misura conferma la volontà politica della Lega di rivolgersi all’intero paese».

Come funziona l’agevolazione? Secondo quanto chiarito nei giorni scorsi dall’Agenzia delle entrate, per usufruire dell’aliquota ridotta al 7% sui redditi prodotti all’estero il pensionato deve trasferire la residenza fiscale in un comune con non più di 20 mila abitanti di una regione del Sud: Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia. Lo sconto è valido per cinque anni. Più nel dettaglio, puntualizza ancora l’amministrazione, il regime di imposta sostitutiva si perfeziona con la presentazione della dichiarazione dei redditi che dimostri lo status di non residente in Italia da almeno cinque anni. È necessario poi che il paese in cui il pensionato ha avuto l’ultima residenza fiscale sia tra quelli con cui sono in vigore accordi di cooperazione fiscale con l’Italia.

Resta da vedere se l’incentivo sarà sufficiente per attrarre un numero significativo di contribuenti. Le norme fissano diversi paletti, dalle regioni in cui bisogna stabilire la residenza alla dimensione del comune, che potrebbero frenare qualche anziano straniero interessato all’agevolazione. Qualche osservatore ha poi fatto notare che l’incentivo è meno vantaggioso (e ha una durata inferiore) rispetto per esempio a quello del Portogallo, che ha avuto grande successo con gli italiani. Insomma il rischio è che pochi troveranno allettante la proposta. Il governo comunque ci crede. E pazienza se qualche pensionato italiano, quando vedrà arrivare dall’estero un coetaneo attratto dalle tasse ridotte, storcerà la bocca perché non avrà lo stesso sconto. 
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