Roma, scoperto il racket delle ambulanze abusive e in nero: sequestrati tre mezzi

Roma, ambulanze abusive, sequestrati tre mezzi che trasportavano pazienti senza personale qualificato
di Giuseppe Scarpa
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Domenica 2 Giugno 2019, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 15:18
Vecchie ambulanze con centinaia di chilometri nel tachimetro. Veicoli ormai in disuso, acciaccati senza i fascioni laterali, con gli adesivi staccati, reimpiegati illegalmente per trasporti di pazienti verso gli ospedali. Spostamenti, ovviamente, profumatamente pagati in nero. Dai controlli fuori dai nosocomi della Capitale, effettuati dai carabinieri del nucleo radiomobile di Roma in questi ultimi 4 mesi, emerge questa sconcertante realtà. Si tratta di mezzi privi di qualsiasi licenza che, per certi aspetti, ricordano il fenomeno dei taxi illegali. 

IL FENOMENO
Qualcuno, all’interno degli ospedali, telefona al privato che dispone del veicolo, questa l’ipotesi degli investigatori. Il mezzo - per i pazienti non particolarmente gravi - arriva ed effettua il trasporto, verso casa o una clinica privata. A bordo non c’è personale qualificato, ma due persone senza competenze sanitarie. Uno guida e l’altro siede dietro con “l’ospite”. Un mercato nero che genera profitti. Basti pensare che per spostamenti anche di pochi chilometri, due, tre al massimo, vengono richiesti fino a 250 euro. I controlli portati avanti dai militari del radiomobile sta disvelando questo sistema. I reati per i quali sono state presentate diverse denunce, nei confronti della persone fermate a bordo di queste ambulanze, sono l’inosservanza dei provvedimenti dell’autorità ed esercizio abusivo della professione. 

LE DENUNCE
Ad oggi i veicoli sequestrati sono tre. Ma il numero, secondo gli investigatori, potrebbe essere destinato a salire. Tra l’altro, i militari, hanno anche eseguito delle verifiche su ambulanze che effettuano il servizio regolarmente, con le autorizzazioni dell’Asl e della regione Lazio. Una decina di mezzi erano privi delle revisioni, altri 7 conservavano medicinali scaduti o ad uso esclusivo dell’ospedale. 

Ovviamente la vicenda più grave è quella che riguarda il fenomeno dell’abusivismo, su cui si concentra l’interesse degli investigatori. Ad oggi è necessario capire quanto è ampio questo fenomeno. Si tratta di mezzi privi delle regolari licenze. Ambulanze che non possono, in nessun caso, trasportare persone verso gli ospedali o dagli stessi nosocomi verso cliniche private o i domicili degli stessi utenti. 

Un caso si è verificato fuori dal San Camillo. Qualcuno, all’interno del nosocomio, è questo il sospetto degli investigatori, avrebbe telefonato al titolare dell’ambulanza illegale. Il mezzo è arrivato e avrebbe dovuto trasportare il paziente verso una clinica privata. Uno spostamento che sarebbe venuto a costare un centinaio di euro. I carabinieri, a questo punto, sono intervenuti, hanno bloccato il mezzo e denunciato gli abusivi. Il paziente, invece, è stato riaccompagnato in reparto. 

In un altro caso, sempre a marzo, il veicolo è stato fermato con un anziano a bordo. L’uomo li aveva chiamati - grazie a un biglietto da visita che gli era stato consegnato - per essere trasportato al policlinico Gemelli. Anche in questo caso nell’ambulanza non vi era nessuno strumento sanitario. Nessun medico o infermiere. Due persone in servizio, due ragazzi sprovvisti di qualsiasi qualifica. Uno al volante, l’altro dietro a tenere la barella. Una condizione talmente grave che ha spinto i militari del radio mobile a far intervenire, immediatamente, una vera ambulanza, viste le condizioni critiche in cui versava l’anziano. Paziente a cui erano stati richiesti 250 euro per il trasporto d’urgenza. La coppia di furfanti, anche in questo caso, è stata denunciata.
Giuseppe Scarpa
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