Due giugno, accoltella un ufficiale alle prove della parata: «Mi hanno impiantato un microchip»

Due giugno, accoltella un ufficiale alle prove della parata: «Mi hanno impiantato un microchip»
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Sabato 1 Giugno 2019, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 10:54

Una donna di 43 anni, Elena Cazacu, è stata arrestata questa mattina a Ravenna per aver aggredito con un coltello un ufficiale della Guardia Costiera, il capitano di vascello Diego Tomat, ferendolo durante le prove, che erano appena finite, della cerimonia della Festa della Repubblica, in piazza del Popolo. Alla donna con doppio passaporto, moldavo e romeno, vengono contestati i reati di tentato omicidio, lesioni personali aggravate dal fatto che l'aggressione sia avvenuta ai danni di un pubblico ufficiale, e violenza su pubblico ufficiale.

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Cazacu è stata disarmata grazie all'intervento del comandante della polizia municipale Andrea Giacomini, 44 anni, che racconta all'Adnkronos l'episodio. «Mentre stavano terminando le prove per la cerimonia del 2 giugno – spiega – una donna ha aggredito alle spalle con un coltello il capitano Tomat, gridando frasi contro i militari, citando Putin e Berlusconi e sostenendo di essere un ufficiale dell'esercito russo. Ha denunciato costrizioni, violenze sessuali a suo danno e sequestri a opera di generali russi. Nel suo delirio identificava come nemici le forze dell'ordine che erano tutte presenti e, in particolare, la sua rabbia si è rivolta contro il comandante di vascello che rappresentava, in quest'occasione, la massima autorità sul campo».



«Lo ha colpito – racconta – con un coltello con una impugnatura simile a una pistola, probabilmente usato nella caccia, un'arma che ha una possibilità maggiore rispetto ai normali coltelli di affondare nella carne ma, per fortuna, non ha spinto la lama fino in fondo, ma ha ferito il comandante sopra l'orecchio, sotto e sul collo, provocandogli lesioni superficiali». «Al momento dell'aggressione – spiega – l'ufficiale si è allontanato ma la donna ha continuato a inveire contro di lui, incalzandolo con il coltello e gridando di avere anche microchip nel corpo che le sarebbe stato impiantato dai servizi segreti». «A questo punto – racconta Giacomini - le ho afferrato il braccio, procurandole una torsione e l'ho atterrata. Ho preso un paio manette in prestito da un agente di polizia e l'ho fatta sedere su una panchina finché non è stata portata via».



La donna ha precedenti per violenza domestica e per un'aggressione ai carabinieri a Galeata (Forlì-Cesena). L'ufficiale è stato dimesso con 15 giorni di prognosi. «La donna – riferisce Giacomini – è un'atleta, con una forma fisica invidiabile e una notevole forza, tutte caratteristiche che sarebbero compatibili con una sua appartenenza alle forze armate, come ha sostenuto, ma, molto probabilmente, soffre di problemi psichici».

In mattinata, sulla sua pagina Facebook aveva postato delle frasi minacciose: 'Oggi bomba a Ravenna' e poi 'Generale russo Cazacu Elena'. La donna rimarrà in carcere per l'interrogatorio di garanzia e si sta valutando la sua espulsione, anche se cittadina straniera comunitaria, per motivi di ordine pubblico.

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