Lazio, Bianchessi: «La Champions si costruisce con i giovani»

Lazio, Bianchessi: «La Champions si costruisce con i giovani»
di Valerio Cassetta
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Sabato 1 Giugno 2019, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 13:35
«Meritocrazia e programmazione». I segreti della rivoluzione di Mauro Bianchessi, responsabile del settore giovanile della Lazio. 
La Lazio quando potrà attingere dal settore giovanile?
 «Presto. Prima bisogna avere fiducia nel proprio vivaio e smettere di prendere all’estero giocatori delle giovanili, segnalati spesso da procuratori».
Lei è per il made in Italy.
«Prendere 17enni provenienti dall’estero per il settore giovanile vuol dire non saper lavorare. Prendere un fenomeno dall’estero ha senso anche per me, ma quanti ce ne sono che fanno la differenza?»
Questo è il suo secondo anno alla Lazio, ci fa un bilancio? 
 «Il primo è stato dedicato alla riorganizzazione. L’estate scorsa, invece, abbiamo lavorato sulla parte tecnica e sul rafforzamento delle squadre». 
Come procede la “rivoluzione”? 
«La soddisfazione più grande è che ora c’è meritocrazia. Gioca chi è più bravo, senza guardare lo status familiare. Per le strutture, dalla prossima stagione le squadre nazionali saranno tutte a Formello».  
I convocati in Nazionale sono in aumento.
«Le convocazioni sono il termometro del settore giovanile. Averle quadruplicati in due anni è motivo di orgoglio. Partecipano ai raduni e rientrano nei 25 più forti d’Italia che giocano sfide internazionali».
Ci saranno altre novità?
«Sì, riguarderanno l’Under 15, 16 e 17 (la Primavera è seguita dal ds Tare, ndr). Inseriremo come coordinatore dell’area tecnico-metodologica il mister Fabrizio Fratini».
Un percorso che ha già portato qualche soddisfazione
«L’Under14 di Tommaso Rocchi (promosso alla guida dell’Under 15) ha vinto il titolo regionale contro la Roma. L’Under 16 è entrata per il secondo anno di fila nella Top10 italiana. Il rammarico? La finale scudetto Under 13 Pro, vice campione d'Italia, persa per la classifica avulsa».
 Quale successo sente più suo?
«Quello dell’Under14. È la squadra che ho rinnovato di più cambiando 9 giocatori su 11. La vittoria mancava da 18 anni, troppi. L’abbiamo dedicata al presidente Lotito».
A proposito che rapporto ha con Lotito?
«Il presidente è geniale e innovativo. Portandomi alla Lazio ha dato una sterzata forte col passato. Al Milan avevo lo stesso rapporto con Galliani».
Al Torneo delle Sirene avete sfiorato l’impresa contro il Real Madrid.
«Abbiamo disputato una partita importante e abbiamo perso solo 2-1 per alcuni episodi. Il premio come miglior ds? E’ stata una felice sorpresa, ma il vero premio che cerco è vincere lo scudetto con una squadra giovanile e lanciare giovani in prima squadra. Questo è il mio obiettivo, ottenuto questo posso iniziare un'altra avventura».
 
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