Perugia, il pavone Apollo mascotte
di un quartiere unito per salvarlo

Il pavone Apollo sui tetti di Ponte Felcino, quartiere che l'ha preso come suo simbolo positivo
di Riccardo Gasperini
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Mercoledì 29 Maggio 2019, 14:08 - Ultimo aggiornamento: 17:18

PERUGIA - C’è un pavone che sta mobilitando un intero quartiere. Quello di Ponte Felcino, che si stringe attorno all’animale diventato una vera e propria mascotte. Si chiama Apollo (anche se c’è chi l’ha battezzato Pavo, altri Arcangelo a seconda della zona), e vive per lo più sui tetti delle case di via Maniconi. Nel tempo (sta lì da quasi un anno) tutti l’hanno conosciuto, e continua a suscitare curiosità ed apprezzamento dalla maggioranza dei residenti. Ma c’è anche «qualcuno che ha deciso piuttosto di doversi lamentare di questo splendido pavone libero». Come raccontato nel Messaggero in edicola il 29 maggio, è scattata così una petizione, che in un giorno ha raccolto tante sottoscrizioni fra fogli cartacei in distribuzione nel quartiere in queste ore e la piattaforma on line Change.org.

L’APPELLO La richiesta? Semplice. La petizione, pubblicata da Stella Sciamanna e sostenuta da oltre 400 persone, chiede «alle autorità competenti di lasciare piena libertà al pavone così da condurre in libertà la propria vita lontano da una gabbia, e si pone contro ogni azione di soppressione, cattura indebita o allontanamento forzoso». Il titolo della petizione è ancora più chiaro e diretto: «Giù le mani da Apollo! Il meraviglioso pavone di Ponte Felcino libero di volare ancora!».



UN SIMBOLO Centinaia di residenti e pure l’associazionismo locale sostengono la petizione. Al fianco di Apollo si schiera anche la Proloco “La Felciniana”, che ne ha fatto il simbolo della festa, quest’anno proposta con una nuova veste e in fase di definizione. «Il pavone ci allieta con la sua presenza», spiega al Messaggero il presidente Fabrizio Manis. «E’ diventato una mascotte», ha aggiunto il vicepresidente Mauro Gorietti.

LA STORIA «Apollo abita su questa zona da quasi dodici mesi. Venne donato al Bosco Didattico, ma si è spostato quasi subito e sta sempre qua. E’ diventato uno di casa». E’ nata così la storia del pavone di Ponte Felcino che, sottolineano i promotori della petizione «non ha mai arrecato danno a persone o cose» e «non è mai stato visto in prossimità del traffico viario e non può quindi essere considerato ostacolo o pericolo al medesimo». Già, Apollo non si avvicina mai alle automobili, di buon mattino e nel pomeriggio fa sempre la ruota, risponde quando qualcuno prova a fare il suo verso e sta sempre nella stessa zona. Così si è ritagliato il ruolo di animale di compagnia del quartiere. «E’ abitudinario», spiegano i residenti che l’hanno “adottato” e sono pronti a difenderlo dopo la notizia di un suo possibile allontanamento. «Apollo non ha un legittimo proprietario e quindi deve essere considerato in condizione di libertà, alla pari di tutti gli animali selvatici presenti sul territorio. Gode inoltre di ottima salute». Così il quartiere, con la petizione «per adesso rivolta all’Enpa» chiede di tutelare il pavone, diventato simbolo di una bella storia in un territorio «purtroppo famoso per ben altre presenze non di genere animale».

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